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Mercoledì 27 Agosto 2025
«Gioco e idee da big. Il Como fa pensare a cose impossibili»
Trevisani, giornalista e telecronista Mediaset: «Mi ricorda Chelsea e City, arrivate dal nulla in Premier e subito in alto»
Quel “mostro” di Cavani. Il colpo di testa di Vecino. La magia di Messi contro il Liverpool. Insomma, scegliete voi tra tante partite che sono ancora oggi memorabili, non solo per quel che è accaduto in campo, ma anche per l’abilità del telecronista di raccontare un evento straordinario.
La voce di Riccardo Trevisani risuona nelle orecchie di chi ama il grande calcio. Dopo un passato a Sky Sport, dove ha creato una mitica coppia con Lele Adani, oggi è al servizio delle reti Mediaset e collabora con Cronache di Spogliatoio, protagonista del fortunato programma Fontana di Trevi, che prende nome proprio da lui. Per analizzare il Como e provare a capire dove potrà arrivare la squadra di Fabregas in questo campionato, lo abbiamo incontrato.
Trevisani, un Como stellare alla prima. Un parere a caldo?
Impressionante, a maggior ragione considerando l’avversario. L’Inter ha giocato contro il Torino che ha i suoi problemi. Il Napoli col Sassuolo neopromosso. Il Como invece aveva una Lazio temibile e ha fatto una partita strepitosa per 90 minuti. La continuità di ritmo e gioco è stata clamorosa. Francamente, non me l’aspettavo.
Ha visto Nico Paz?
Lui capisce prima quello che succederà. Vive due secondi avanti al mondo. Le magie sono due: il pensiero del passaggio e l’esecuzione perfetta, persino meglio della punizione. Spero che il Como lo tenga il più a lungo possibile perché è uno dei pochi per cui vale la pena il prezzo del biglietto. Nei giorni scorsi ho fatto il paragone con Messi per la visione di gioco. Forse è più corretto accostarlo a un Dybala nei suoi momenti migliori. In una serie A bruttina da vedere, Nico è illuminante.
Del mercato che ne pensa?
Il Como è una benedizione perché regala al nostro campionato idee e gioco. Mi sembra di rivedere quando sono arrivate dal nulla Chelsea e City in Premier e si sono create un pedigree in tempi rapidissimi. È un mercato che capisco poco, in senso buono: vedo tanta specificità ma complessivamente non so dove si può arrivare. Quando ho visto la moglie di Messi allo stadio ho pensato all’impossibile. Ecco… il Como fa pensare all’impossibile.
Tra i nuovi acquisti, chi consiglia per il Fantacalcio?
A parte il biondo che fa un altro sport direi Jesus Rodriguez. Di solito gli esterni offensivi sono belli da vedere per lunghi tratti della partita ma molto discontinui. Lui invece mi sembra “gasperiniano”, rilevante dal punto di vista fisico. Lo scorso anno Diao e Strefezza si alternavano; lui è stato in campo 90 minuti e Fabregas si è ben guardato dal levarlo.
E poi?
Da Cunha. Era un esterno normalissimo e Fabregas gli ha inventato un nuovo ruolo. A oggi lo considero il giocatore più insostituibile del Como.
Di Morata che ne pensa?
È forte ma non fortissimo. Credo che in carriera gli siano mancati i gol. Non ha mai finito stagioni con 20 o 25 reti e da un giocatore alto, tecnico e veloce come lui me li sarei aspettati. Diciamo che non è mai esploso numericamente. Douvikas sotto porta mi sembra abbia una cattiveria diversa.
Un aggettivo per Fabregas?
Illuminante.
Perché?
Basta ascoltarlo. Ogni volta che rilascia dichiarazioni dice cose di calcio. Il discorso sugli italiani nell’ultima conferenza è da manuale. Abituato ai grandi big italiani del passato che non facevano altro che parlare di equilibrio e mai di cose legate a gioco, tattica e lavoro, sentire Cesc mi riempie il cuore. È un grande un professionista.
Lui quando è in difficoltà non fai mai retromarcia, anzi, rilancia e rafforza ancora di più le sue idee…
Vero. E sono curioso di vedere come si comporterà nelle grandi squadre, dove è più difficile fare completamente come vuoi. Ogni tanto per forza di cose serve raggiungere dei compromessi. Sia chiaro, il suo pensiero evoluto e nuovo mi piace. Sono sicuro che allenerà una big gigante. Dopo Guardiola e Luis Enrique è destinato a diventare il terzo grande spagnolo in panchina.
Vede delle somiglianze tra il suo calcio e quello di Gasperini?
Non così tante rispetto a quello che potrebbe sembrare. Il gioco di Fabregas è più di possesso e meno aggressivo. In ogni caso, sono due allenatori che non ti annoiano. Guarda caso Roma- Bologna e Como-Lazio sono state le partite più divertenti del weekend. Gasperini negli ultimi anni è stato l’allenatore più copiato, non solo in Italia ma anche in Europa. Penso che in futuro anche Cesc avrà questa soddisfazione.
Contro la Lazio c’è stato il primo announcement dopo la decisione del Var, in stile Istituto Luce peraltro. Le piace?
Mi ha divertito molto, faceva oggettivamente ridere. A parte questo, io credo che quando gli arbitri parlano sia sempre una cosa positiva. La verità è un valore e anche dire “ho sbagliato” piuttosto che nascondersi penso sia utile per tutti.
È mai stato Sinigaglia?
No mai. Ero invitato contro la Lazio ma non ce l’ho fatta con gli impegni. Però ho fatto una radiocronaca tanti anni fa di un Como-Roma giocata in campo neutro a Piacenza.
Giochiamo con la fantasia: percentuali sul Como per Europa, Champions e Scudetto?
Dico 40% Europa e 20% Champions.
Tricolore niente?
Complesso. Teniamo un 1% dai, con il Como non si sa mai.
Se lo vince davvero che farà?
Alla partita scudetto mi presento e non vado a Pressing. Speriamo non mi licenzino però.
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