Gli avvocati dei Pesi: «Il nome Borgonovo si può usare». Forse distensione

Il caso La risposta dei legali del gruppo di tifosi alla signora Chantal. Ma non è da escludere il dialogo

Como

Altra puntata della vicenda Borgonovo. Dopo il tentativo di trovare una via “cordiale” per sistemare la questione del divieto posto dalla famiglia del giocatore all’utilizzo del nome del campione da parte del gruppo di tifosi Pesi Massimi, ieri è arrivata la posizione ufficiale del legale del gruppo di tifosi, posizione inviata alla controparte. Che respinge le richieste della famiglia Borgonovo, ritenendo legittimo l’utilizzo del nome nelle situazioni in cui lo stesso è stato utilizzato. Gli avvocati Mattia Bianchi ed Emanuela Iannucci, hanno fato riferimento al divieto di usare il nome Stefano Borgonovo per il Trofeo che porta il suo nome, e per ogni materiale pubblicitario, comunicativo e promozionale (inclusi siti web, social media, comunicati stampa, locandine, etc.).

«Non ci può essere nessun obbligo di cessazione - scrivono i legali -. Le ragioni di tale convincimento risiedono in una consolidata interpretazione degli articoli 7 e 8 del Codice civile per quanto riguarda il nome e gli artt. 10 c.c. e 96 e 97 della legge sul diritto di autore per il diritto all’immagine.

Esclusa la violazione degli artt. 7 e 8 del codice civile nell’uso del nome Borgonovo per il Trofeo (essendo gli stessi intimanti a riconoscere la natura pregevole e a dare atto che la memoria di Stefano Borgonovo è stata onorata con dignità e nel rispetto dei valori che ha rappresentato in vita”), la giurisprudenza è pacifica nel ritenere che il diritto al nome segua la disciplina del diritto all’immagine... Il consenso non è necessario quando la riproduzione dell’immagine è giustificata dalla notorietà o dall’ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, o quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico.

Nel caso che ci occupa è pacifica la notorietà del calciatore, lo scopo culturale e l’interesse pubblico del Trofeo che ha una chiara valenza commemorativa, la mancanza di ogni scopo di lucro ed il fatto che il Trofeo costituisce una cerimonia di interesse pubblico per la collettività dei tifosi. Privo di pregio è, invece, il richiamo alla titolarità del marchio registrato e ai diritti connessi, essendo la disciplina richiamata inconferente rispetto alla fattispecie trattata, in quanto l’Associazione Pesi Massimi Como non sta utilizzando il nome “Stefano Borgonovo” come marchio di impresa, bensì con una funzione meramente commemorativa e la protezione di cui all’art. 8 C.P.I. è volta a limitare un arricchimento attraverso lo sfruttamento commerciale del nome e/o del ritratto, che in questo caso non sussiste».

I Pesi hanno a loro volta ieri pomeriggio hanno fatto un comunicato in cui si dice :«Non vogliamo alimentare ulteriori discussioni. La nostra disponibilità ad un incontro resta invariata così da poter chiudere questa situazione nel modo più sereno possibile, senza ulteriori polemiche. La nostra intenzione è una sola: proseguire il ricordo di Stefano attraverso il Trofeo a lui dedicato, portandolo avanti con rispetto e semplicità. In questi due giorni si è scritto molto, ora è il momento del rispetto che abbiamo sempre portato e del silenzio che può aiutare a riflettere».

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