
( foto cusa)
Il pagellone La fantasia al potere targata Fabregas con i due giovanissimi che hanno fatto saltare il banco
como
Dieci, come il decimo posto. Il voto finale al Como non può che essere questo. Una stagione piena di emozioni: più altalenante e difficoltosa nella prima parte, in cui si sarebbe potuto certamente ottenere di più.
Ma la seconda parte ha riscattato tutto, dando prova di una notevole capacità di crescita individuale e di squadra. E in questo senso, il 10 va a Cesc Fabregas. Tantissimi voti positivi, però, anche ai suoi giocatori.
DIAO – Arriva in serie A a 19 anni, esordisce a freddo a Roma per l’infortunio di Paz, e lo fa come niente fosse. Quindici partite, otto gol. È il capocannoniere della squadra giocando meno della metà delle partite, le sue reti hanno dato il via alla svolta del girone di ritorno. Lo ha fermato solo l’infortunio... Voto 9.5
PAZ – Di Nico si è detto tutto, e ancora tantissimo ci sarà da dire. Talento autentico, fenomeno mediatico, veramente poco da aggiungere. Fabregas pretende da lui ancora molto di più, più completezza in tutte le fasi. Ma è stato comunque fantastico. 9
STREFEZZA – Non si è mai tirato indietro, nemmeno quando doveva ripiegare a difendere. Il suo talento è una certezza, la sua disponibilità anche. Il più presente, 37 partite su 38, il più costante, capace di segnare sei gol come Paz, ancora più decisivi. 8.5
DA CUNHA –Partito in sordina, ha capito presto cosa avrebbe dovuto fare quest’anno, evolvendosi tatticamente. Ed è stata la soluzione provvidenziale nel momento in cui Sergi Roberto e Perrone sono mancati contemporaneamente. È cresciuto tantissimo. 8.5
CAQUERET – Insieme a Diao, il miglior arrivo di gennaio. Partita dopo partita si è preso la ribalta, ha tecnica, visione di gioco, piedi, tiro, fa la mezzala, fa il trequartista, ma si sa anche andare a prendere la palla... Eccellente. 8.5
BUTEZ – Il passivo difensivo, nel senso proprio dei gol subìti, è dimezzato da quando è arrivato lui. Non sarà tutto merito solo suo, certo, ma è stato una delle scelte chiave della stagione, fondamentale. 8.5
GOLDANIGA – Il migliore tra i difensori. Una stagione non facilissima per il suo reparto. Ma lui ha avuto molta costanza, e strada facendo anche una sempre maggiore sicurezza. Due soli gol dei difensori, uno è suo. Spesso è stato l’unico italiano in campo. Non conta per il voto, ma è bello dirlo. 8
PERRONE – Fabregas lo definisce “me in campo”, intendendo soprattutto definire la sua capacità di capire quello che Cesc chiede e di tradurlo nel gioco. Centrocampista di grande intelligenza, concertatore del gioco lì nel mezzo, un senso notevole dei ritmi e dei tempi. La sua stagione è stata solo in parte condizionata da un brutto infortunio, ma è riuscito a lasciare un segno importante. 8
VOJVODA – Cesc lo ha visto per la prima volta a San Siro, lui giocava nel Torino. E da lì lo ha voluto. Esterno ultramoderno, ha velocità, verticalizzazione, capacità di spinta e anche piedi buoni. E fa pure gol. Ci aspettiamo di vederlo di più, ha solo undici presenze. Ma le premesse sono eccellenti. 7.5
CUTRONE - Il suo ritorno in A non è stato dei più semplici. Partito con l’attacco a due, poi il ballotaggio con Belotti, che ha quasi sempre vinto, poi quello con Douvikas, poi le diverse evoluzioni offensive in cui Fabregas ha più volte rinunciato alla prima punta, un dentro e fuori non semplicissimo da vivere. Ha comunque segnato sette gol, è andata bene. 7
KEMPF - Ha alternato prove eccellenti a partite con qualche errore pesante. Più alti che bassi, comunque. Nel complesso una stagione positiva. 7
VALLE – Ancora un po’ acerbo in alcune circostanze, ha comunque tantissima personalità e le caratteristiche giuste per diventare un esterno di grande spessore. E un po’ lo ha già dimostrato. 7
ENGELHARDT – Ha risposto alla chiamata quando c’è stato bisogno. In un centrocampo di alta qualità le sue doti sono comunque state utili, e nella fase in cui è stato impiegato con un po’ di continuità ha anche mostrato di saper crescere. Ha segnato anche un gol. 7
SERGI ROBERTO – Il voto non è certamente al suo enorme valore, ma al fatto che purtroppo si sia riusciti a vederlo poco, e non per colpa sua ma per i troppi problemi fisici. 6.5
DOSSENA – L’infortunio ha bloccato troppo presto la sua stagione, si è perso dunque il momento migliore del campionato, di cui la difesa ha fruito tanto. 6.5
VAN DER BREMPT – Ha giocato partite eccellenti, impressionando tanto in positivo. Poi, anche per lui, guai fisici. Ma le sue potenzialità restano importanti. 6.5
FADERA – Fabregas per una lunga fase di stagione non ha mai rinunciato a lui. Che corre tanto, che si sbatte tantissimo, che è stato comunque utile nella costruzione offensiva con le sue sgroppate. Poi è arrivato Diao. Ma il suo impegno è stato comunque notevole. 6.5
DOUVIKAS – Giocatore ancora tanto da scoprire. Fabregas a un certo punto lo ha preferito a Cutrone, lui ha risposto segnando, ma non conquistandosi definitivamente il posto. Ha fisicità, determinazione, e buone prospettive. 6.5
MORENO – La sua stagione è stata anche fortemente condizionata da problemi fisici. Era partito forte, poi ha convinto meno. 6
REINA - Ha commesso qualche errore evidente, ma è stato encomiabile il suo impegno. Anche e soprattutto nello spogliatoio, ruolo importantissimo. 6
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