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Sabato 10 Maggio 2025
«Icardi? Non è vero. Eravamo a un passo da Eric Garcia»
Fabregas parla del futuro al Como ancora senza sbilanciarsi: «Il prossimo anno ci servirà un altro match analyst»
Il futuro di Cesc Fabregas continua a miscelarsi con il presente. Un esempio? Parla dell’importanza del suo staff nel lavoro e nei risultati del Como e dice, «abbiamo solo due match analyst, l’anno prossimo ce ne serve un altro, in più avremo bisogno di un altro assistente allenatore» e declina i suoi desideri in chiave comasca. Prendendo dal lato scaramantico le domande sul suo futuro, «me lo chiedete sempre e porta bene, e io vi dico che la risposta è sempre la stessa, perché anche questo porta bene».
Però stavolta smentisce qualche voce, quella su un interesse per Mauro Icardi, «non è vero, e non è vero neppure che ci siamo incontrati nei mesi scorsi», e ammette invece qualche rimpianto, come quello per Eric Garcia, che ha ammirato dal vivo l’altra sera a San Siro. «Non mi ci fate pensare, per piacere... eravamo veramente a un passo da lui, era già tutto fatto». E pensare di vederlo al Como adesso sarà praticamente impossibile.
Fabregas l’altra sera a Milano è stato tra i più inquadrati in tv, altro segno della grande attenzione mediatica che c’è su di lui in questo momento - «me l’hanno detto, non me ne sono accorto. Chi ho incontrato a Milano? Tanta gente, ma ero lì solo per vedere una grande partita. Addirittura sono uscito prima, dopo il gol di Raphinha. Quando ho sentito il boato del 3-3 ero fuori, ma a quel punto sono tornato indietro».
L’Europa resta un richiamo forte, ma forti sono anche, ancora, i suoi pensieri sul Como. Parla con sincera emozione di alcuni dei suoi giocatori: «Perrone sono io in campo, quando gioca bene lui giocano bene tutti, Caqueret sta raggiungendo livelli altissimi, Strefezza è un giocatore speciale, ha una mentalità pazzesca, lui e Da Cunha capiscono più degli altri quello che c’è nella mia testa...», e andrebbe avanti così su ciascuno di loro.
Compreso il suo staff, ormai arrivato con tutti i vari ruoli a quasi una quarantina di persone. «Un gruppo di lavoro straordinario, sono molto fortunato, tutti lavorano tantissimo, hanno tanti contatti e sono stati fondamentali anche nelle scelte, specie sui giovani. Per esempio, Guindos aveva già allenato Nico Paz nelle giovanili del Real Madrid».
Ma, nell’ipotesi remota che, si porterebbe via tutti con sé? «Questo non lo so, dipenderà anche da loro». Non è mai un no. Ma a questo punto, porta bene...
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