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Mercoledì 26 Novembre 2025
Il Como dei giovani terribili. Nessuno come lui
Analisi Tre dei cinque gol sono arrivati da ragazzi nati nel 2005, Addai e Ramon. Paz ha solo un anno di più, 2004, mentre Baturina è del 2003
Como
Benedetta, benedettissima gioventù. I cinque gol di Torino dicono tanto di come sta in questo momento il Como. Ma nel successo di lunedì sera c’è anche molto altro. C’è la piena rappresentazione di quello che la società insieme a Cesc Fabregas e il suo staff sta costruendo. A cominciare dalle scelte.
C’è il presente ma ancora di più c’è il futuro. Perchè la cosa più evidente, quella che tutti stanno giustamente sottolineando, è la giovane età della squadra di Cesc Fabregas. Che certo da sola non basterebbe se non ci fossero talenti individuali di enorme spessore e il grande lavoro che il tecnico e il suo staff stanno mettendo in opera su questi ragazzi. Ma non c’è oggi, comunque, uno solo dei giocatori che abbiamo visto scatenarsi l’altra sera sul prato di Torino per il quale non sia pronosticabile un grande futuro.
Breve riepilogo: tre dei cinque gol sono arrivati da ragazzi nati nel 2005, Addai e Ramon. Paz ha solo un anno di più, 2004, mentre Baturina è del 2003. Stessa età di Perrone, che ha fornito due assist. Mentre Rodriguez, assistman in due occasioni oltre che possibile autore di un altro gol clamorosamente fallito a porta vuota, è anche lui del 2005.
Sfidiamo chiunque a trovare in questo campionato una squadra con giovani altrettanto efficaci. E tutti chiaramente nel giro delle loro Nazionali, che siano Under o meno. Quindi parliamo di gente, Nico Paz su tutti (che nel frattempo, con 5 reti, è in testa alla classifica marcatori), che tra pochi mesi – perlomeno qualcuno – può avere anche la ribalta del Mondiale a disposizione per mettersi in luce. E non va dimenticato, per esempio, un giocatore come Diao. Che non sta vivendo un momento fortunato, ma che l’anno scorso ha spaccato il campionato come pochi altri. Anno di nascita, 2005. Vale a dire che l’anno scorso aveva diciannove anni. Da citare anche Valle, altro 2004 che gioca con la disinvoltura di un veterano. Il Como, dopo quest’ultima giornata, è la squadra con la quarta età media più bassa. Ma le prime tre sono Parma, Lecce e Cagliari. Ovvero squadre che stanno in altre zone di classifica.
«Il mio calcio non si può giocare se non si corre tanto», ha ricordato anche l’altra sera Cesc Fabregas. E avere polmoni da ventenne aiuta. Ma qui non c’è solo corsa e intensità, per quanto sia effettivamente indispensabile per il tipo di gioco del Como. Ci sono qualità tecniche importanti. E anche l’altra sera si è capito bene perchè il mercato del Como sia stato tanto improntato sulla scelta degli esterni. Il centravanti puro, il bomber nudo e crudo, che peraltro è un ruolo ormai sempre più raro, in questo tipo di gioco non serve. La punta centrale è una ruota nel meccanismo tanto quanto lo è chiunque nella squadra di Cesc Fabregas, e l’altra sera lo si è capito benissimo. Una squadra in cui stanno segnando gol importanti anche i difensori.
Intendiamoci, non è che aver segnato cinque reti al Torino vuol dire aver risolto tutti i problemi. Ci saranno altre partite in cui sarà difficile fare gol, ma intanto il Como ha il quinto attacco della serie A, mica poi così male. E continua ad avere una grande difesa, perchè Butez e i suoi compagni di reparto hanno altrettanti meriti in tutto questo. Non va dimenticato, anzi è una delle prime cose da ricordarsi, che il Como insieme al Milan è sinora stata la squadra più difficile da battere. Una sola sconfitta, in dodici giornate.
Classifica
Fabregas non commenta la classifica, e ha tutto sommato ragione. Nessuno può ancora farlo in questo momento del campionato, neppure chi sta in testa. Però la classifica va guardata, anche perchè l’altra sera c’è stato un sorpasso eccellente, sulla Juventus. Già battuta. Se alziamo la testa, ci sono ancora da affrontare Inter, Roma e Milan. Con il Napoli il Como ha già fatto il suo figurone, si è fermato soltanto con il Bologna, che non ha però certamente stradominato la partita.
Tra tutte queste squadre, il Como ha un vantaggio che nessun’altra può avere, oltre alla freschezza dei suoi giocatori. Ha sempre e solo da guadagnarci, senza pressioni, senza obblighi. Ha la libertà di pensare al futuro vivendo con leggerezza il suo presente. Uno spettacolo che a questo punto può avere qualsiasi finale, benedetta gioventù.
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