«Il ritardo all’intervallo? Nella pausa molto da fare»

Fabregas ha brindato con la stampa e raccontato qualche aneddoto sul Como

E’ capitato almeno in un paio di occasioni, ed era accaduto anche l’anno scorso: una punizione curiosa, la multa al Como per aver ritardato di qualche minuto l’inizio del secondo tempo. Una casualità? No.

«Nell’intervallo io mi devo sedere, rianalizzare alcune cose al computer, parlare ai giocatori, e se facciamo anche dei cambi durante l’intervallo ci sono ancora più cose da spiegare, non mi accorgo che il tempo passa così velocemente. E poi, gli stadi italiani sono vecchi, ci sono stadi come Milano o Firenze dove dallo spogliatoio al campo c’è da percorrere un tragitto lungo...».

Insomma, un ritardo non voluto, così come ha raccontato Cesc Fabregas nell’incontro di ieri con la stampa per lo scambio degli auguri di Natale. L’occasione per fare due parole in un clima meno formale della consueta conferenza stampa, che peraltro prima della partita di Lecce non ci sarà, viste le feste. Anche se il Como si dovrà necessariamente allenare regolarmente, pure nel giorno di Natale.

Attenzione alla dieta, che in questi giorni è un po’ a rischio... «e con una squadra giovane bisogna avere sempre un po’ di controllo in più», ride Fabregas.

Che tra una battuta e un aneddoto ha regalato anche qualche notizia, oltre a quelle già note su Diao.

Per esempio, ieri all’allenamento aperto non hanno partecipato Caqueret e Addai, «problemi a un flessore, ma è solo precauzione, per Lecce dovrebbero esserci entrambi». E poi, sul mercato, solo qualche accenno, confermando che Morata sarà fermo a lungo. «Cosa faremo in attacco? E’ presto per dirlo, con calma faremo quello che va fatto, anche perchè in questo periodo sul mercato non c’è tanta scelta, non è facile», aprendo però le possibilità anche al centrocampo, tornando sull’idea di arricchire il reparto con un giocatore più fisico, idea che era già stata accarezzata durante l’estate. «Sì, un giocatore del genere effettivamente manca, a Roma lo si è notato tanto».

E questo è certamente un tema su cui si tornerà nelle prossime settimane.

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