Il Semper di... gomma: senza chewing gum non riesce a giocare

Sabato è stato grande protagonista del Como. Qualche gol sulla coscienza, ma adesso sembra al top. E c’è un segreto: le Brooklyn alla menta in bocca

Da qualche tempo Adrian Semper sta scalando le classifiche nel gradimento dei cuori lariani. Che fosse un tipo affidabile, molto talentuoso, lo diceva la sua carriera, gli apprezzamenti e i commenti positivi che ha lasciato a Verona (sponda Chievo). Piuttosto doveva farsi perdonare, per così dire, un paio di gol presi un po’ così, in casa con la Cremonese e in trasferta a Parma, tutti e due uguali, con l’uomo che si infila al vertice dell’area piccola e lo infila in quello che avrebbe dovuto essere il suo angolo.

Però nelle ultime partite Semper ha sfoderato qualche intervento efficace e spettacolare al tempo stesso, ai quali ha unito la sua personalità sempre spiccata. Al di là di quello che si vede in campo, c’è un particolare curioso che riguarda il portiere croato. Anzi, in verità anche questo particolare lo si vede bene in campo, e in molti lo hanno notato: si tratta della maniera frenetica con cui mastica il cheving gum durante la partita, cosa non frequente per un portiere. In molti lo avevano notato e sottolineato. Ma era difficile anche per i più attenti al particolare, immaginare che la cosa è molto più di un vezzo. Semper non scende in campo senza il suo cheving gum in bocca. Si sentirebbe nudo, fuori luogo, indifeso.

Lo ha spiegato lui stesso agli amici: «Il cheving gum mi aiuta a concentrarmi, mi dà equilibrio, mi rende più reattivo in partita, per me è un talismano che ha riflessi importanti sul mio stare in campo. Senza, non riuscirei proprio a giocare». In teoria si innesca anche un problema di sicurezza: masticare una gomma in partita può essere pericoloso, ma è una cosa che sin dagli Anni Settanta vediamo fare in campo (ora meno). Più raro vederlo in un portiere, più soggetto a cadute, voli, colpi. E se la cicca gli andasse di traverso? Lui ha detto: «Sì, so che può essere pericoloso, ma senza gomma non gioco. Comunque siamo in un ambiente protetto, i medici sono pronti all’intervento...».

Capito? Nessuna paura. Del resto il ragazzo ha debuttato in Champions a 18 anni, contro la Juve prese quattro gol da Pjanic, Higuain, Dybala e Dani Alves, ma già allora nessuno mise in dubbio le sue qualità. E adesso sta lavorando duro anche con i piedi per essere più funzionale al gioco di Fabregas. Ha firmato per quattro anni, dunque ne devono passare di cheving gum sotto i ponti. Ah, dimenticavamo: sono Brooklyn alla menta. Doveste mai fargli un regalo...

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