La grande trasferta dei duemila: indimenticabile

Tifosi Tolte le sfide playoff, è stata una delle trasferte più partecipate della storia del Como

Duemila e oltre tifosi azzurri in trasferta. Tolte le sfide playoff, è stata una delle trasferte più partecipate della storia del Como. A Marassi, luogo nobile. I cori partono già sulle navette che, dal parcheggio, accompagnano i tifosi biancoblù allo stadio. Si canta perché l’entusiasmo è incontenibile, si canta perché anche quello è un modo per stemperare la tensione, si canta perché già il fatto di essere presenti al Luigi Ferraris di Genova in più di duemila è una festa, un segnale importante del clima che si respira. L’ingresso allo stadio fa un certo effetto, perché l’atmosfera è quella delle grandi occasioni.

Il settore ospiti è carico e quando la squadra entra per il riscaldamento nel prepartita, fa subito sentire tutto il proprio calore e incita i giocatori a dare il massimo. Loro ringraziano e salutano, con un primo applauso rivolto ai sostenitori che accende ancora di più l’entusiasmo.

Tutti in piedi, tutti a cantare: dai tifosi storici che raccontano di seguire il Como da una vita ai più giovani, ma anche tante famiglie con bambini. I canti vanno avanti per tutti e novanta i minuti e anche oltre, ma ci sono alcuni episodi che forse, più di altri, fanno capire quanto sia magico il momento che il popolo biancoblu sta vivendo e quanto sia forte il legame con la squadra. I primi “brividi” quando viene intonato l’inno con sciarpata e distesa la grande bandiera blu con la croce bianca: un’immagine davvero d’impatto, che emoziona anche chi segue il match da casa. Nel secondo tempo arriva la doccia gelata: la Samp passa in vantaggio.

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