La sconfitta indolore del Como. Brescia solo un incidente?

In vetta alla serie B è stata la giornata delle occasioni perse

È stata la giornata delle occasioni perse, del mal comune mezzo gaudio. Dunque, se un ko del Como prima o poi doveva arrivare, è arrivato sicuramente nella giornata giusta, con meno danni possibili. Perchè difficilmente potrà ricapitare che contemporaneamente nessuna delle prime sei squadre in classifica riesca a vincere, anzi che addirittura quattro delle prime cinque perdano.

Nel caso del Como, poi, la squadra che lo precede e le due che lo seguono in classifica, Catanzaro e Cremonese, sono rimaste ferme. Insomma, non è cambiato praticamente niente se non il punto in più del Parma in testa. Sono stati tutti fortunati dunque, ma nel contempo per tutti è arrivato un piccolo segnale di allarme. Perché l’unica cosa significativa della giornata è stato l’accorciarsi ulteriore delle distanze all’interno di una zona playoff già molto compatta. Sei squadre in quattro punti, dal terzo all’ottavo posto, è il segno di una lotta veramente serratissima.

C’è poi un altro particolare, che per ora non allarma ma che va preso in considerazione. Brescia e Sampdoria sono due squadre che stanno crescendo nel rendimento e nei risultati. E che potenzialmente potrebbero unirsi nel giro di qualche giornata al gruppo per la corsa playoff.

Tornando al Como, e alla caduta tutto sommato innocua, è parere comune che a Brescia la squadra abbia giocato la sua miglior partita da quando è nelle mani di Cesc Fabregas. Il quale, con molta onestà, ha parlato di sconfitta immeritata ma ricordando che in qualche precedente occasione, con il Modena tanto per non fare nomi, era accaduto il contrario. Tant’è che la sua analisi è stata molto serena. E’ vero, la squadra ha avuto più occasioni da gol che nelle gare precedenti, ed è anche in generale piaciuta di più nel modo di stare in campo. Ma è stata anche la prima volta con Fabregas che il Como ha subìto due gol – cosa che non accadeva da quasi due mesi - oltre che la prima volta con questo allenatore che si è trovato a dover recuperare lo svantaggio.

Spunti su cui riflettere, al di là di fortuna o sfortuna, specie con l’avvicinarsi del mercato. E per fortuna lo si può fare in estrema serenità avendo mantenuto inalterato il terzo posto e la distanza dalla promozione diretta.

Anche a Brescia, sia pure in parte per necessità contingenti tipo la squalifica di Barba, Fabregas ha continuato su una strada già intrapresa in precedenza, ovvero quella di proporre nella formazione titolare qualche giocatore sinora preso poco, o per nulla, in considerazione. In questo caso Solini e Vignali. Con il Modena era successo per Kerrigan. L’idea di dare opportunità a tutti è stata ribadita dal tecnico anche poco prima di questa partita, ed è un principio giusto a livello teorico oltre che utile appunto in casi di necessità. Ma resta la sensazione che si sia ancora alla ricerca di un’identità.

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