
(Foto di Cusa)
Tra squalifiche e infortuni, il tecnico del Como sta pensando all’impegno di domenica
Si riparte. Con una partitissima, contro la Juventus (domenica alle 12.30). E con il Como che lotta per emergere tra le grandi. A fare capolino lassù. Dove eravamo rimasti? Fabregas, che è ancora squalificato e andrà in tribuna, ha passato la sosta nel suo laboratorio per lavorare su quei particolari, peccati di gioventù normali per una squadra nuova, che rappresentano delle incognite.
La prima questione è quella dell’attacco. Il Como ha due punte titolari, più Cerri che per ora rimane ai margini. Poco. Soprattutto se Morata non si sblocca. Lo spagnolo è un punto di domanda. Sappiamo tutti che è qui per fare l’uomo spogliatoio e aiutare i compagni giovani, oltre che per creare spazi e fare da ingranaggio della manovra. Ma si chiama Morata e sinché non farà gol, avrà sempre un po’ di pressione addosso. Specie in questo periodo in cui gli esterni sono (quasi) tutti fuori. E bisogna affidarsi a lui e a Douvikas per essere realizzativi. Quello di domenica sarà un bell’esame. Fabregas cambierà qualcosa, o andrà avanti con il 4-2-3-1?
Nelle prime giornate di campionato quando il Como è stato aggredito in mezzo, ha fatto fatica. L’assenza di uomini di una certa a forza fisica, in certe condizioni e i contro certi avversari, può essere un problema. Non sappiamo se a gennaio verrà preso qualcuno con certe caratteristiche, fino a lì toccherà essere ancora più rapidi e giocolieri in mezzo. Senza però Sergi Roberto a dare ossigeno.
Dal problema appena accennato, arriva quello delle ammonizioni e delle espulsioni. Se vai in difficoltà, poi rischi di “picchiare” male, ingenuamente. Tanti cartellini ma non per cattiveria, piuttosto per ingenuità. Fabregas ci dovrà lavorare.
L’assenza degli esterni (tre su quattro) potrebbe dare una nuova chance a Baturina. Anche se da esterno con l’Atalanta non ha fatto bene. L’importante è coinvolgerlo prima che perda la garra. Paz davanti a lui è sempre più un gigante (in Nazionale ha fatto molto bene), difficile pensarlo come un’alternativa ora. Fabregas deve trovargli un ruolo, fosse anche part time. L’assenza di Roberto può aprire una porta.
C’è un po’ un mistero. Alberto Moreno è sparito. Se in tutti i ruoli è mantenuta una certa alternanza, come da progetto, nell’ultimo mese l’esterno basso spagnolo è scomparso dai radar. Ha sempre giocato Valle, e quando quest’ultimo è stato in panchina a sinistra ha giocato Vojvoda. Che succede?
Qualcosa non deve essere andato per il verso giusto in sede di mercato per i portieri. Nel senso che forse Fabregas avrebbe preferito un portiere che pungolasse Butez, comunque titolare designato. Le ipotesi erano tramontate ma Cavlina è arrivato da altri canali. Il fatto che il ragazzo non abbia fatto nemmeno un minuto in Coppa Italia, significa che deve lavorare ancora. Ma Fabrebas deve portarlo a livello, perché un secondo portiere valido serve eccome.
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