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Venerdì 05 Dicembre 2025
Luci (azzurre) a San Siro: 5000 tifosi al Meazza
Colore Grande esodo dei tifosi del Como per una sfida che è anche uno scontro diretto di alta classifica
Como
Luci a San Siro. Luci a azzurre a San Siro, per la precisione. Il settore ospiti dello stadio milanese, per la precisione il terzo anello blu, è sold out. Sono 4500 posti andati a ruba. Ed è caccia al biglietto per altri settori. Saranno più di 5000 tifosi azzurri. E non sarà una trasferta come un’altra. Non sarà un esodo come un altro.
La gente non sta nella pelle e da giorni sui social ruggisce i tam tam dell’emozione, per questa occasione. No, non sarà come nel 2024-25, quando il settore ospiti era, sì, comunque (quasi) pieno, ma il Como (pur giocando bene) era nelle posizioni scomode della classifica, lontana dall’Inter.
La gente lariana quella volta aveva la speranza, il sogno di fare lo sgambetto all’Inter, ma sapendo che serviva il coniglio estratto dal cilindro. Nemmeno è uguale all’esodo impressionate della sfida con il Milan, dove l’autorevolezza azzurra era cresciuta in campo, ma il ruolo era sempre quello di possibile guastafeste. Outsider. E non è nemmeno paragonabile agli esodi delle finali playoff, perché ormai di un’altra epoca e di un altro orizzonte, e neppure a quelli cui la tifoseria comasca ci ha abitato negli ultimi anni, gli oltre mille a Venezia, a Torino, a Genova, a Parma, a Bergamo. No, qui c’è qualcosa di diverso, di assolutamente diverso. Il Como va a giocare a San Siro una partita che il calendario dice essere uno scontro diretto per l’alta classifica, in casa degli odiati rivali dell’Inter. Una cosa che sino a qualche anno fa non poteva nemmeno essere sognata, e fino a qualche mese fa nemmeno immaginata. La rivalità con l’Inter passa attraverso le pagine di un antico romanzo, che comincia con l’amicizia della tifoseria comasca con quella del Milan negli Anni Ottanta (ora sbiadita), poi dall’amicizia dei tifosi dell’Inter con quella del Varese acerrima nemica di quella comasca (ancora vivissima), forse anche dallo spirito di derby per via del fatto che l’Inter si allena in provincia di Como, ad Appiano Gentile, con pennellate di storia legate alle vicende del Barbarossa eccetera. «A morte i comaschi che tifano Milano», dice un coro famoso. E al di là di tutto quello che vi abbiamo raccontato, la verità è che, come succede in ogni città di provincia, c’è il fastidio per tifosi del territorio che tifano per le grandi strisciate. Nessuno avrebbe mai immaginato che i tifosi sarebbero andati a sfidare l’Inter da pari a pari.
E dunque la trasferta di domani in questo senso è un must. Il settore ospiti pieno, il ruggito dellaa folla, l’urlo Como-Como nello stadio più bello del mondo, non da sottoposti, ma da pari a pari e una situazione mai vista e vissuta. Il muro di sciarpe all’ingresso in campo, già ci possiamo immaginare tutto. I can’t wait, dicono gli inglesi. Non vedo l’ora. La gente azzurra apoggia la testa sul cuscino la sera e sogna quel settore ospiti. Il fatto che l’Inter sia stata la squadra più vincente, fa il resto, rendendola a contempo più amata (dai tanti suoi tifosi) e per questo più odiata. Come capitava alla Juve negli Anni Settanta.
Siamo arrivati al punto che qualcuno giura di aver sentito cori anti Como durante la partita di Coppa Italia tra i nerazzurri e il Venezia, e non sarebbe nemmeno una novità visto che accadde alla festa dei tifosi dell’Inter dopo la promozione in A dei lariani. E poi c’è il precedente del no di Fabregas a dare pepe all’attesa, che i tifosi del Como ne faranno uno scudo di orgoglio. Chi mai aveva osato? Dieci pullman e centinaia di auto. Il biscione è pronto. E non è quello dell’Inter...
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