
(Foto di Cusa)
Al posto del mister del Como, è stato il direttore a presentare la gara di stasera con l’Atalanta
Il Como protegge Cesc Fabregas. Oddio, pare che ieri fosse a ritirare i diploma di allenatore, ma non è certo per questo motivo che l’allenatore non ha tenuto la consueta conferenza stampa. Anzi, era stato annunciato. Ma poi si è deciso che a parlare fosse la società, cioè il ds Carlalberto Ludi. Proteggere l’allenatore, cioè evitare che tornasse sull’argomento cartellini con i suoi modi diretti.
E nel contempo, già che c’era, cogliere l’occasione di fare il punto della situazione. Ludi non ha voluto, come sua indole, entrare nelle questioni tattiche. «Per quelle dovrete aspettare Cesc», ha detto. Dunque non sapremo se l’assenza di due esterni su quattro (Diao e Rodriguez) porterà Fabregas a schierare gli altri due Addai e Kuhn, oppure la soluzione più conservativa Vojvoda. Vedremo. Ludi è arrivato a difendere il tecnico e a sbandierare un inizio di stagione positivo. Vivaddio, verrebbe da dire. Perché è sempre difficile avere commenti dalla società di qualsiasi tipo.
Dunque Fabregas: «Il nostro allenatore è molto vivace e appassionato, ma vi posso assicurare che non è mai irrispettoso nei confronti dei tesserati. Dunque c’è stato un fraintendimento di sicuro. So cosa ha detto, so cosa l’arbitro ha capito ma non è il caso di tornarci sopra». Qualcuno ha ipotizzato che Fabregas possa essere ingombrante per la classe arbitrale, ma Ludi ovviamente svia: «Non credo, non mi sembra. Credo che sia una fortuna per il calcio italiano avere Fabregas in campo».
Non lo dice direttamente, ma lo fa capire in un passaggio, che non erano molto d’accordo con l’espulsione di Rodriguez, quando dice che «eravamo già un po’ spiazzati dal cartellino rosso». Comunque Ludi prende la palla al balzo per fissare alcuni punti: «Siamo molto contenti di questo inizio di campionato. Siamo una squadra in parte nuova, pensavamo che alcuni ragazzi come Rodriguez e Ramon avessero bisogno di più tempo, invece hanno performato subito».
Scaccia con decisione l’ipotesi di un Como antipatico perché ricco: «Non è la sensazione che ricevo quando incontro le altre squadre, anzi abbiamo stima e rispetto dagli avversari e dagli addetti ai lavori. Ci piacerebbe essere un modello».
I tanti cartellini? «Ci ha sorpreso vedere il Como in cima alla classifica delle sanzioni. Non siamo una squadra fallosa, cattiva. Non siamo cattivi nè Suwarso, nè io, nè Fabregas. Siamo una squadra energica, questo sì. Poi bisogna vedere l’interpretazione».
Diao? «Tutti me lo chiedono per il fantacalcio... Aspettiamo e vediamo. Abbiamo scelto la strategia conservativa. Tra due settimane vedremo».
Baturina: «Non è depresso nè triste. Lo vedo partecipe e siamo bravi a parlare con i ragazzi.Noi lavoriamo pensando anche al futuro, non solo al presente ».
Il ricorso? «Settimana prossima».
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