Milan-Como a Perth? Ancora tutto in alto mare

Il caso Dopo l’annuncio della Lega la cosa strana è che dal mondo degli addetti ai lavori continua ad esserci una certa prudenza

Como

Milan-Como in Australia sta diventando una barzelletta. O una cosa paradossale. Dopo l’annuncio del presidente della Lega Simonelli, che l’altro giorno ha dato per ufficiale la disputa della partita a Perth, la cosa più strana del pianeta è che dal mondo degli addetti ai lavori continua ad esserci una certa prudenza. Anzi, a dirla tutta, sembra che a questa trasferta non ci creda ancora nessuno, che tutti siano lì in attesa di sapere come e chi toglierà le castagne dal fuoco da una situazione insostenibile.

Ieri ne ha parlato anche Fabregas: «Anche noi non sappiamo al 100% quello che sta succedendo, come voi abbiamo sentito le voci che stanno uscendo, ma come club non abbiamo avuto notizie». Sembra una frase banale, ma non lo è. In quale posto al mondo, dopo un annuncio ufficiale da parte di un presidente di Lega, si parla ancora come la cosa fosse in dubbio? E’ evidente che qualcosa non va, qualcosa non torna. E si aspetta che chi ha creato questo caos trovi il modo per uscirne. Secondo indiscrezioni la decisione sarà presa lunedì. Il caso arbitri è persino ridicolo. Perché sentire dire che gli arbitri asiatici vanno bene «perché ci hanno assicurato che sono bravissimi», sembra di essere all’oratorio prima della sfida tra scapoli e ammogliati. Ogni partita siamo lì a vivisezionare se la decisione arbitrale è stata consona al protocollo, il famoso protocollo, e adesso si lascia che una partita sia gestita a livello regolamentare da tutto un altro palazzo. E se arriva un errore arbitrale clamoroso? Se capita una decisione ipoteticamente decisiva per l’esito del campionato? Quanto andremo a avanti a sentirne discutere? Che la faccenda non sia tanto seria lo dimostra che molti quotidiani sportivi hanno abbandonato l’argomento, l’hanno relegato a notizia a fondo pagina, come dire «Beh, quando avete deciso fateci poi una telefonata».

Poi c’è la questione della organizzazione della trasferta. Che poteva avere un senso quattro mesi fa, quando era stata ideata questa farloccata, meno adesso, a un mese e poco più dalla partita, comincia a diventare un problema. Senza contare che per il Como sarebbe un problema grosso, visto che il 27 gennaio giocherà con la Fiorentina in Coppa Italia, e l’11 febbraio,se passasse il turno, ancora in Coppa contro il Napoli. Ed è ovvio che una partita andrebbe spostata, con altro intasamento dei calendari.

Per farvi capire i problemi, il Milan aveva ideato una trasferta lunga, con partenza subito dopo la partita precedente di campionato ma adesso pare abbia cambiato idea perché non si sa bene cosa fare.

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