Mister e mercato: Como, inverno caldo

Calcio Fabregas potrà allenare ancora solo contro il Palermo, poi andrà sistemata la questione. Proviamo a indovinare le aree in cui si opererà

Una sconfitta da farsi scivolare via. In casa Como non è il caso di fare drammi, anche perché incombono due argomenti che terranno viva l’attualità nelle prossime settimane. La prima, quella dell’allenatore; la seconda, quella del mercato. Per quanto riguarda l’allenatore, il nostro è solo un promemoria: Fabregas con il Palermo termina il mese di deroga per poter allenare senza patentino. Il Como poi dovrà trovare una soluzione per consentire al tecnico spagnolo (sempre più capo delle operazioni calcistiche) di guidare la squadra dalla panchina. Una settimana per trovare la soluzione.

Mercato

A gennaio poi sarà tempo di mercato. Che però è già iniziato, perché Suwarso al momento dell’esonero di Longo aveva sottolineato il fatto che la tempistica era stata scelta apposta per consentire al nuovo tecnico di studiare la rosa e dettare le migliorie da effettuare a gennaio. Analisi che Fabregas sta facendo. Se aggiungiamo che Fabregas ha più volte fatto riferimento a una rosa «costruita per altri», si fa presto a intendere che sarà un mercato movimentato. Possiamo pensare che saranno quattro gli arrivi, o comunque gli elementi cercati dalla società. Le caratteristiche sono sin troppo semplici: gente che sappia gestire il pallone tra i piedi. Primo bivio: giovani o giocatori fatti e finiti? La società ha fatto più volte riferimento alla necessità di ringiovanire la rosa. Ma questo succederà subito o al mercato estivo? Dopo lo sbandierato obiettivo di andare in serie A sarebbe sorprendente trovare qui dei ragazzini. Anche perché trovarli forti a gennaio è complicato.

Ruoli

Comunque, quello che si può ipotizzare guardando la squadra in campo e sovrapponendo le frasi di società e allenatore, è l’area dove si opererà. Fabregas vorrà sicuramente implementare il reparto dei centrali (tanto più che Scaglia è in uscita) con un elemento capace di palleggiare. Stesso discorso per un centrocampista che si affianchi a Kone, Bellemo, Baselli e Abildgaard, ma con caratteristiche di palleggiatore.

A vedere l’alternanza degli esterni offensivi delle ultime partite (Iovine, Cassandro, Kerrigan, Vignali, Blanco) facile che si cerchi un altro esterno più offensivo. Poi c’è il capitolo punta, che però è un punto di domanda: con una punta sola impiegata, vale la pena aumentare gli attaccanti? Se ne arriverà uno, ne uscirà un altro.

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