Morata, ci sei? La sfida dell’ex per il riscatto

L’attaccante spagnolo ancora ai margini del progetto di Fabregas al Como domani sfida il suo passato

Ci sono partite importanti e partite che arrivano nel momento giusto. Partite che hanno un peso diverso e partite dove occorre esperienza per fare la differenza. Como-Juventus sembra racchiudere tutte queste caratteristiche insieme, a maggior ragione per Alvaro Morata, risultato ancora acerbo nelle prime uscite in maglia lariana. Parliamoci chiaro: l’entusiasmo alle stelle che aveva accompagnato il suo acquisto, dopo una trattativa estenuante con Galatasaray e Milan, è scemato un po’, almeno agli occhi dei tifosi.

Da una parte le buone prestazioni di Douvikas, ad oggi sicuramente più funzionale dello spagnolo per la richiesta di Fabregas, dall’altra la mancanza di precisione, cattiveria sotto porta e gestione della palla di Alvaro. Ecco allora che il match contro la Juve può rappresentare una svolta. Una partita importante che arriva nel momento giusto, per l’appunto. Il grande ex che può essere decisivo, una storia rivista mille volte, per dimostrare finalmente di poter essere un valore aggiunto. A maggior ragione con la Vecchia Signora vedova di Bremer infortunato e risultata parecchio traballante in difesa. Che il match sia particolare per lo spagnolo è quasi banale sottolinearlo: la Juventus è la squadra con cui Morata ha sia collezionato il maggior numero di presenze (185) che segnato più reti (59) in carriera nei top campionati europei tra tutte le competizioni.

Ma il classe ’92 nelle sette volte in cui ha affrontato da avversario bianconeri non è mai riuscito ad andare a segno. Che sia questa la volta buona? La vera questione è riuscire a capire come deciderà di gestirlo Fabregas, che fino ad ora lo ha schierato solo due volte da titolare (contro Genoa e Fiorentina), sostituendolo in entrambe le occasioni dopo circa 60 minuti. L’alternativa è vederlo in campo da subentrato, come accaduto nelle altre quattro sfide.

Sia chiaro, Morata è un campione che non ha nulla da dimostrare ai disertori. È il capitano della Spagna, ha vinto di tutto in carriera e il solo fatto di vederlo con la maglia del Como fa venire i brividi se pensiamo ai tempi di Ebagua e Bjelanović. Ma proprio per questo l’impressione è che le sue difficoltà oggi siano dovute più a una questione mentale che tecnica. Se l’ipotesi è vera, non poteva arrivare partita migliore per azzerare tutto e ripartire. L’occasione bussa alla porta. Toc toc. Morata, ci sei?

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