Morata-Como: c’è la telefonata! Ma quanti dubbi

L’attaccante contattato nei giorni scorsi da Fabregas. Hanno parlato di futuro o di altri giocatori?

CALCIO

Morata vicino al Como e subito torna a infiammarsi il mercato. Eppure tutto potrebbe non esser come sembra: l’attaccante spagnolo classe 1992 è stato sicuramente contattato nei giorni scorsi direttamente da Fabregas, ma resta il mistero sull’argomento centrale della telefonata. Perché se da un lato tutti hanno pensato alla possibilità da parte dei lariani di ingaggiare il centravanti, dall’altra fonti molto vicine alla società ci hanno riferito di un semplice scambio di opinioni riguardo altri giocatori. Strategia per spegnere le voci o grande verità?

Ora, che Morata possa essere attratto dal progetto Como è plausibile, dati gli ultimi screzi con il Milan (in una recente intervista l’attaccante ha parlato di “cose mai viste in tutta la carriera”, riferendosi all’avventura in maglia rossonera) e la volontà di tornare con la famiglia in Italia.Ma si sa, la volontà del giocatore nel calcio conta fino a un certo punto. A maggior ragione in questo caso , dove ci sarebbe da fare i conti con diversi nodi.

Morata, 32 anni, oggi è in prestito al Galatasaray dal Milan per 12 mesi, ma il prestito è stato fatto a gennaio, dunque l’attaccante tornerebbe in rossonero, eventualmente, a gennaio 2026. Per il Como sarebbe dunque necessario che l’accordo tra Milan e Galatasaray venga rescisso in anticipo, prima di intavolare la negoziazione con i rossoneri. A questo punto, un nuovo capitolo: il Como proverebbe ad acquistare a titolo definitivo lo spagnolo, oppure tenterebbe un’opzione di prestito? Seguendo la linea dettata dal presidente Suwarso, che in un’intervista al nostro quotidiano ci aveva parlato di «strategia basata sulla ricerca di giovani di valore», par più probabile la seconda ipotesi.

Ma allo stesso tempo Fabregas non ha mai fatto segreto della necessità di un giocatore d’esperienza per dare concretezza alla fase offensiva, arrivando a dire in una conferenza della scorsa stagione che «se avessimo segnato il 20% delle occasioni avute saremmo in Europa League».

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