«Morata sin dall’inizio? È possibile»

Calcio serie A Cesc Fabregas illustra la sfida di domani con la Lazio e apre allo spagnolo nell’undici titolare. «Apprezzo Sarri. Noi siamo una squadra in costruzione, loro no, e vuol dire tanto. Troppo presto per l’Europa»

COMO

L’inizio ha sempre qualcosa di speciale. «Siamo emozionati», confessa Cesc Fabregas. Che a questo campionato chiede soprattutto di veder ancora crescere la sua squadra, verso obiettivi che al momento è troppo presto per dichiarare. «Qualcuno qui, all’interno del Como, ha mai parlato di Europa? No, non per quest’anno, è ancora presto. Sarei la persona più felice del mondo se ci riuscissimo, ma la realtà è un’altra. È vero, la società ha speso più di cento milioni, ma bisogna anche capire come, cioè investendo su giovani di grandi prospettive. L’importante oggi è quello che facciamo, il lavoro, la costruzione. Io da questo campionato mi aspetto di poter crescere ancora, di dare alla squadra sempre maggiore stabilità, solo questo».

«Non manderei via mai nessuno»

Intanto però a questa stagione Fabregas si avvicina con la convinzione che «rispetto a un anno fa siamo certamente più avanti. A quest’ora l’anno scorso c’era ancora tanta gente nuova in arrivo, oggi il meccanismo è già costruito. Anche se non dobbiamo dimenticarci che siamo tra le squadre più giovani del campionato».

Una squadra che il tecnico ha anche strigliato dopo la partita con il Sudtirol, «problema di atteggiamento, non mi è piaciuto l’approccio. C’è tanto da lavorare ancora, e lo sappiamo, ma bisogna andare in campo nel modo giusto. Poi le cose sono migliorate, dopo il cooling break i ragazzi hanno capito, ma queste cose non si devono fare. E lo stesso vale per chi entra dalla panchina, chi non gioca dall’inizio deve avere ancora più voglia, più fame».

E la serie A questa fame può darla a tutti, a cominciare da una gara come questa con la Lazio. «Conosco bene Sarri, lo apprezzo molto come persona e come allenatore. Un uomo onesto con idee molto chiare, che ha anche il vantaggio di avere una squadra che non è cambiata. Io firmerei per poter arrivare un giorno a quella condizione, a non dover cambiare giocatori. Noi siamo una squadra in costruzione, loro no, e vuol dire tanto. Anche perché Sarri ha giocatori di alto livello».

Qualcuno comincia ad averlo anche il Como. Domani per esempio anche Morata potrebbe giocare dall’inizio. «Potrebbe sì, sta bene e si è allenato bene. Il ballottaggio è tra lui e Douvikas, certo», e qui si riparla di mercato perché quel ruolo è affollato e la rosa è un po’ più ampia di quello che Fabregas vorrebbe, «io non manderei via nessuno, ma mi dispiace dover lasciare da parte dei giocatori, anche in allenamento. Azon è tornato? Effettivamente è stata una situazione strana, vedremo, ha dimostrato di poter essere utile anche in più ruoli e di saper fare gol».

«Non ci sono coppie fisse»

La curiosità è sul centrocampo, a chi toccherà stavolta dopo la scelta di Coppa Italia di schierare mezzali Paz e Da Cunha? Sarà ancora rivedibile insieme la coppia Paz-Baturina o è stata solo una prova? «In precampionato avete visto scelte legate alla condizione e alla rotazione che avevo stabilito. Non ci sono coppie fisse, però sì, certo che potrebbero. Lo hanno fatto contro un avversario forte come l’Ajax ed è andata benissimo...».

Formazione dunque da scoprire. È stato recuperato ben prima del previsto anche Kuhn, e non è detto che non giochi visto che Addai dopo la Coppa ha avuto qualche problema -ma si è ripreso e ci sarà -, e Diao ha dolore al piede operato. Proverà oggi, ma potrebbe comunque esserci anche lui.

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