Nel segno del “Mondo”. Riecco la Cremonese tra rivalità e doppi ex

Calcio B Sabato il Como atteso dall’ennesimo big match. Non è certo il derby più sentito, ma ha lasciato il segno

È sempre stata una sfida particolare, tra Como e Cremonese. Non è il derby più sentito, ma è quello in un certo senso più alla pari, tra due squadre e due società che hanno avuto tante similitudini, soprattutto in passato. E che ora tornano a lottare per lo stesso obiettivo, come è spesso accaduto, specialmente se l’obiettivo era, come è ora, la promozione in serie A.

Lo spareggio di Roma

Quella che i grigiorossi hanno conquistato per l’ultima volta, guarda caso, proprio a Como nel 2021, tre anni fa. Quella che le due squadre conquistarono insieme nel 1984, con il Como secondo e la Cremonese terza alle spalle dell’Atalanta, dopo averla persa insieme l’anno prima nello storico spareggio a tre a Roma contro il Catania.

Quelli erano i tempi in cui la rivalità tra le due squadre, e le due tifoserie, raggiunse il suo apice. Quando sulla panchina grigiorossa c’era un allenatore simbolo della Cremonese, che poi lasciò un segno forte nel cuore dei tifosi e nei risultati anche al Como, sia pure restando qui un anno soltanto, Emiliano Mondonico.

Erano anche gli anni in cui, sia da una parte che dall’altra, i due club erano retti da figure imprenditoriali un po’ ruspanti ma estremamente efficaci nella gestione societaria: Beretta e Gattei, con i loro soci, al Como e a Cremona lo storico presidente Luzzara. Da una parte e dall’altra spuntavano campioni, a Cremona giocatori come Cabrini e Vialli, a Como i nomi altrettanto importanti che conosciamo.

E simile era anche la tipologia di pubblico, in termini di quantità e di tifo. Alla Cremonese la storia è andata un po’ meglio, è stata una delle poche società di media dimensione a non fallire mai, pur scendendo sino alla C2 all’inizio degli anni 2000, mentre il Como scalava i campionati fino alla serie A, prima di cadere nel baratro. Ora i conti tornano a essere pari, e la rivalità si riaccende sia in campo che sugli spalti.

Sono anche diversi, e piuttosto importanti, i nomi che si sono legati da protagonisti a entrambe le maglie. In campo da Marco Nicoletti a Beppe Le Noci a Giovanni Fietta che è stato capitano di tutte e due le squadre, ma anche sulle panchine.

Da Burgnich a Brevi

Oltre a Emiliano Mondonico vanno citati anche Tarcisio Burgnich, Giovanni Trainini, Giampiero Marini e in tempi più recenti Oscar Brevi. Altro segno di una dimensione comune tra le due realtà. Dimensione che oggi viene sparigliata, sulla carta, dalla facoltosa proprietà del Como. Ma la sfida è più che mai diretta, come ai vecchi tempi.

I numeri dicono che il Como, in serie B, non fa un gol a Cremona dal 1949, addirittura. E che quello fu l’unico successo comasco, sempre in serie B, in casa dei grigiorossi, per 1-3. Mentre più in generale l’ultima vittoria risale alla serie C 2013-14, quando il Como vinse 0-1 su autorete. Ma non era una specie di spareggio, come invece lo sarà sabato. Perchè da questa sfida, ancora una volta, passa la serie A.

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