«Non usate più il nome Borgonovo»: la strana richiesta

Il caso La famiglia chiede di toglierlo dal nome del trofeo organizzato dai Pesi Massini e dal materiale

Como

Una triste battaglia sul nome di Stefano Borgonovo. Ancor più amara perché inattesa. Fulmine a ciel sereno. Il legale della famiglia Borgonovo, l’avvocato Emanuela Frigerio di Mariano Comense, ha inviato una lettera al gruppo di tifosi del Como “Pesi Massimi” diffidandoli di utilizzare in futuro il nome dell’attaccante scomparso nel 2013, vinto dalla Sla, «sia nella denominazione del torneo - testuali parole -, sia in ogni materiale pubblicitario, comunicativo o promozionale (inclusi i siti web, social media e, comunicati stampa, locandine etc.) entro e non oltre 60 giorni dal ricevimento della presente».

Dunque: il gruppo Pesi Massimi, posizionato nei distinti, anche per motivi anagrafici (i componenti sono più o meno tutti ex Fossa Lariana e dunque erano allo stadio quando Borgo gol infiammava la curva con le sue reti e la sua allegria) è l’entità tifosa che più si è spesa per far restare vivo il nome di Borgonovo, anche prima della sua scomparsa. Nell’ordine: hanno contribuito alla organizzazione della sua visita allo stadio prima di Como-Canavese nel settembre 2008, quando entrò in campo in carrozzina; hanno organizzato la partita a Giussano tra suoi ex compagni nel 2010; hanno dipinto un murales allo stadio con la sua immagine; hanno realizzato uno striscione che campeggia all’ingresso dello stadio come monito e dedica perenne “Stefano sempre presente”; hanno organizzato una serata al Teatro Sociale con la rappresentazione della piece “Attaccante nato”; hanno spinto per la intitolazione della piazza davanti allo stadio in sua memoria (piazzale Stefano Borgonovo) avvenuta nel 2016; hanno realizato un bandierone che sventola a ogni partita con la sua immagine; e infine, ma verrebbe da dire soprattutto (vista la citazione specifica nella missiva dell’avvocato) organizzano, assieme a Enico Levrini, il Premio Borgonovo, cioè la raccolta di voti di rendimento dei giocatori partita per partita, che sfocia poi nella consegna del premio al miglior azzurro dell’anno, cerimonia passata dal Bar Dalì, alla Canottieri Lario e che da due anni è diventata un vero evento a Montano Lucino con 1500 partecipanti.

La lettera ha preso in totale contropiede il gruppo di tifosi, che si riserva in queste ore di far sapere la sua posizione in merito. Ma già prima di conoscerne il pensiero, trapela sconcerto, amarezza, tristezza, sorpresa.

La lettera esplicita subito il fatto di parlare per conto della signora Chantal ,vedova Borgonovo, apre con un ringraziamento al gruppo per tutto quanto fatto sinora per mantenere vivo il ricordo di Stefano Borgonovo. «La famiglia desidera esprimere sincero apprezzamento per la pregevole iniziativa organizzata negli anni, cioè il Trofeo Borgonovo», riconoscendo l’opera meritoria di aver ricordato Stefano con dignità e nel rispetto dei valori che lo hanno rappresentato in vita. Ma poi dice che da adesso sarà la famiglia a gestire il nome del campione.

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