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Sabato 08 Novembre 2025
Oggi Como-Cagliari. Fabregas: «Prendiamo la mira»
Partita «Dobbiamo tirare di più in porta, è vero. Ed è il passo che dobbiamo aggiungere. In questi due anni abbiamo lavorato su tante cose
to di campionato è alle spalle.
Ma per Cesc Fabregas non è ancora tempo di primi bilanci, «siamo ancora molto all’inizio. Di buono, quello che mi è piaciuto di più, c’è stata la continuità di rendimento della squadra, la maggiore solidità, la crescita nel prendere meno gol. Di meno buono la partita persa a Bologna, quelle contro il Genoa e con la Cremonese, ma non devo lamentarmi, la perfezione non esiste. Così come non c’è niente di impossibile, nessun obiettivo, tutto può ancora succedere».
E, ma forse solo casualmente, Cesc cita il campionato vinto dal Leicester, “chi l’avrebbe mai detto?”.
Piedi per terra, è solo una citazione come un’altra, vissuta nella sua esperienza. Per oggi c’è solo da pensare al Cagliari, «una squadra che lavora bene, con buoni giocatori e tanta esperienza. Anche difficile da analizzare perchè cambia spesso modo di giocare e non sempre ottiene quello che merita, nell’ultima gara con la Lazio ha fatto una grande partita. Conosco bene Pisacane, mio compagno di corso a Coverciano, ci sentiamo spesso, abbiamo una buona amicizia, è molto aperto al confronto».
Lo sarà stato forse un po’ meno prima di questa partita, «che noi dobbiamo vincere per dare continuità al nostro lavoro». Potrebbe essere una gara molto giocata sulle fasce, «loro hanno due giocatori forti come Felici, che già avevo notato in serie B, e Palestra, secondo me una delle sorprese di questo campionato. Poi dipenderà anche da come loro imposteranno la partita».
Il Como andrà comunque per la sua strada, che ora si focalizzerà molto sul prossimo step da compiere, quello che è mancato a Napoli e che ha lasciato a Fabregas un po’ di rammarico per non aver provato a vincere in casa della capolista. «Dobbiamo tirare di più in porta, è vero. Ed è il passo che dobbiamo aggiungere. In questi due anni abbiamo lavorato su tante cose, adesso siamo una squadra molto più completa e più dominante. A Napoli, da quando sono al Como, è stata la partita in cui abbiamo corso di più, insieme al primo tempo con la Juve. Dobbiamo lavorare per mettere più gente in area, una cosa un po’ nuova per noi, e trovare più soluzioni, tirare di più, per arrivare a essere ancora più completi».
Un passo alla volta, che non impedisce però di essere lì, a dar fastidio alle grandi.
«Che si innervosiscono molto più delle piccole quando non hanno la palla, e il nostro possesso palla è stato importantissimo per non far vincere il Napoli. E al possesso palla noi non rinunceremo mai». Nemmeno quando, e quest’anno è capitato, si rinforza la difesa con un quinto uomo, «certo, quando serve metto il quinto difensore, ma lo faccio perchè voglio vincere. Se dall’altra parte attaccano in sei...».
A proposito di difensori, piccolo punto della situazione. Kempf ci sarà, «si è spaventato a Napoli perchè gli si è gonfiata la caviglia, ma dai controlli non è risultato niente. Può giocare con una fasciatura, non ci sono problemi».
Manca invece Goldaniga, che si trascina da mesi un problema a un tallone, a causa di una sporgenza ossea che va ridotta chirurgicamente.
«Ha provato tante terapie, ma nell’ultima visita specialistica gli è stato consigliato l’intervento. Perchè il tendine è a rischio, e a 32 anni se si rompe la sua carriera è finita».
Per lui è previsto uno stop di circa tre mesi.
Oltre a lui resta fuori per questa partita Sergi Roberto, che rientrerà a fine mese, mentre tra un mesetto potrà riaggregarsi alla squadra anche Dossena.
Nazionali
Dopo la gara, le partenze per le Nazionali, e tra le convocazioni già note stavolta ci sono altri nomi, come quello di Perrone con l’Argentina e di Diao con il Senegal. Un capitolo, questo, che a Fabregas non piace molto.
«Parlerò con i ragazzi solo dopo la partita con il Cagliari, tutti devono essere responsabili di quello che fanno...».
Come dire, qualcuno forse è meglio che resti a casa. Ma prima, oggi, c’è una partita da vincere.
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