
(Foto di Cusa)
La squadra di Fabregas ha vinto. Victoire, visto che ha battuto il Lille, una semi big del campionato francese
Non è la montagna, non è il mare. E’ la città. Nouvelle vague dei ritiri estivi (ma quante balle ci hanno raccontato sulla necessità dell’altura?), si resta in zona. E così la prima amichevole, con l’incantevole tramonto estivo sul Sinigaglia, si gioca nello stadio di casa, cosa (quasi) mai vista prima. Il Como ha vinto. Victoire, visto che ha battuto il Lille, una semi big del campionato francese. Tutto sembrava fatto e finito, sul 2-0 a metà ripresa, ma poi (qualcuno dice: vecchio vizio) i francesi hanno rimontato sul 2-2, sino al 3-2 finale. Doppietta di Azon, una delle pochissime novità viste ieri sera. Assieme ad Addai (entrato al posto di Fadera infortunato). Meglio il primo (e non solo per i due gol) del secondo, un po’ disordinato.
Ma niente giudizi, dopo una settimana di lavoro. Figuriamoci. Piuttosto. Cosa si è visto al Sinigaglia? Che Fabregas ha cercato subito di lavorare sulla pressione e sul fraseggio, niente piccolo trotto, e seppure con i muscoli imballati (ma le preparazioni adesso sono diverse e c’è brillantezza presto) si è visto, come mentalità, il Como che conosciamo. Al cospetto di una squadra da Europa League.
Niente nuovi. Baturina era in tribuna assieme a Paz e Diao, ma non si sono visti neppure Rodriguez e Kuhn. Citazione per Rispoli, in mezzo al campo al posto di Sergi nel secondo tempo, bravo Butez ecc. Schema più simile al 4-3-3 che non al 4-2-3-1. Forse si prepara il terreno alla contemporanea presenza di Baturina e Paz: nostra fissazione, chissà forse anche quella di Fabregas.
Il Como ha giocato con la maglia bianca, in attesa di mostrare quella della nuova stagione: si dice lunedì, comunque per forza prima della Como Cup, il torneo-vetrina della prossima settimana. Ma non era la maglia, l’argomento principe in tribuna. Il primo era quello dell’impianto vuoto per tre quarti: il caro prezzi ha pesato, ed è stato un peccato non vedere l’abbraccio della gente per la sua squadra. Ok la Como Cup, i cui prezzi sono legati al contorno, ma per questa occasione forse si poteva agevolare il bagno di folla.
Poi gli abbonamenti: ormai la gente non vede l’ora e chiede freneticamente quando aprirà. E infine, un caso che affligge i tifosi: le multe alle moto. La gente è furibonda per le contravvenzioni assegnate alle due ruote parcheggiate dietro la curva alla fine dello scorso campionato: «Ma sono impazziti? Non sanno che chi usa la moto toglie il problema del traffico?». Resta salvo il parcheggio davanti alla piscina.
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