Roberts: «Noi all’altezza della serie A»

Intervista con l’allenatore del Como: «Siamo stati alla pari delle big. E adesso sotto con la Cremonese»

Agiudicare dalla sua flemma, è tutto sotto controllo. Se il Como va giudicato dall’atteggiamento di Osian Roberts in conferenza stampa, possiamo stare tranquilli. Ma ovviamente non è tutto così facile: è la sua indole a rendere tutto così scontato, così logico. Anche alla vigilia di una partita importante come Cremonese-Como, che poi sarà l’ultima della serie terribile degli azzurri che sin qui hanno incamerato quattro punti su nove disponibili nei tre scontri diretti in successione.

Come state preparando la partita?

Con l’atteggiamento giusto, consapevoli di affrontare una squadra che sino a dieci mesi fa era in serie A, uno squadrone che vuole giocare nella massima serie. A tal proposito però devo dire una cosa: loro erano in serie A, un anno fa, e noi nella parte bassa della classifica. Ora siamo alla pari e questo dà la misura di quanto sia cresciuto il Como.

Cambierete qualcosa a livello di modulo?

Direi di no. La difesa a quattro ha dato ottime risposte. Piuttosto, reparto per reparto, dobbiamo concentrarci sulla interpretazione.

Cominciamo dalla difesa. Possibile vedere i tre marcatori in campo?

Vedremo. Ci concentriamo molto anche sulla circolazione della palla, un aspetto importante.

A centrocampo scelte obbligate.

Innanzitutto Bellemo si è allenato bene ed è disponibile. Ci mancano Kone e Baselli, ma Bellemo e Abildgaard si sono confermati una bella coppia, che si è integrata perfettamente e sta facendo un ottimo lavoro. Ad Abildgaard, anzi, vorrei dire una cosa: di crederci di più in zona gol, perché ha mostrato di poter essere letale. Per me può segnare più gol e non sarebbe male aumentare la produttività da quella zona del campo.

Braunoder?

Ragazzo molto positivo. Quando è entrato contro il Venezia, ha avuto un compito importante perché Bellemo era fuori e Abildgaard faceva il difensore aggiunto e dunque ha svolto compiti di responsabilità con grande personalità. Sono sicuro che ci darà un mano.

Attacco?

Cutrone sta bene.

Ma è uscito dal campo toccandosi la parte infortunata...

Sì, ma nulla di serio. Si è allenato bene. Cutrone ha mostrato tutta la sua qualità. Lui è quello. Solo dobbiamo essere prudenti per evitare ricadute che ce lo porterebbero via per altre settimane.

Può tornare la soluzione a due punte che si era vista a tratti?

Può essere, è una soluzione sicuramente che rivedremo, magari a gara in corso. Comunque anche qui l’importante è la interpretazione.

In che senso?

Vogliamo che gli attaccanti si interscambino ancora di più, non diano punti di riferimento, non procedano a schemi fissi, ma si muovano molto.

Il Como di Roberts-Fabregas, sino a qui, ha mostrato di saper giocare in due modi. Con possesso palla accentuato, come a Terni, a Lecco e all’inizio di Palermo; oppure agendo in contropiede, capace di essere letale in tre passaggi. Qual è il vostro Como?

A noi piace essere dominanti, avere il controllo del gioco. Ma non sempre si può. Dipende dalle partite e soprattutto dagli avversari. Dunque devi avere dei piani B e cercare di essere pericoloso. Non mi piace dire quale versione preferisco, perché preferisco quella che ci fa vincere le partite.

In questo minigirone di alta classifica, cosa le è piaciuto e cosa non le è piaciuto del Como?

Mah... direi che le cose che mi sono piaciute di più sino state la capacità di essere pericolosi e di creare sempre palle gol. Ma dall’altra parte mi è piaciuta molto l’aggressività difensiva, perché è un aspetto molto importante. Cosa non mi è piaciuto? Non c’è nulla che non mi è piaciuto. Anche perché dobbiamo dire una cosa.

Prego

Beh, che tutte queste tre partite le potevamo perdere o vincere. E questo è un segno che eravamo al livello dei nostri avversari. Con un particolare: questa è una squadra ancora in costruzione mentre magari altri hanno un impianto più collaudato. Qui ci sono dei giocatori nuovi e dunque il meccanismo è ancora da mettere a punto in certi particolari. Questo mi piace, è un aspetto importante che racconta il lavoro che stiamo facendo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA