SOS centravanti: il problema del Como e di tutta la serie A

l campionato italiano sta regalando pochissime emozioni e gli attaccanti non riescono ad essere cinici

Gol e bomber cercasi. E non stiamo parlando del Como, o perlomeno non solo. Ma di tutti. La serie A è povera di gol, una carestia addirittura storica. Perchè quello che sta succedendo nel massimo campionato italiano è a livelli di record, ma di record negativi.

Gli zero a zero abbondano come non mai, e si segna sempre di meno. Addirittura un mese fa, esattamente alla settima giornata di campionato, si è toccato il minimo mai raggiunto di reti segnate da quando la serie A è stabilmente a venti squadre, ovvero dal 2004. Il Como quel giorno fu un’eccezione, perchè sconfisse 2-0 la Juve, ma nel totale delle dieci partite si segnarono solo undici reti. Non era mai accaduto.

Zero a zero

Così come mai era successo, addirittura da quando esistono i tre punti a vittoria in serie A, quindi dalla stagione 1994-95, che in tutte le prime undici giornate ci fosse almeno una partita terminata 0-0, un risultato che negli ultimi decenni era diventato piuttosto raro, per tornare però in queste ultime stagioni sempre più di moda, fino ad arrivare a quattro nella stessa giornata. Al Como è già successo tre volte, ma non è fuori dalla media: sono soltanto tre le squadre che non sono ancora incappate in una partita a reti inviolate. Le due capolista Inter e Roma e l’Udinese.

Sono dati su cui effettivamente c’è da riflettere, perchè è chiaro che non si tratti di pura coincidenza. Tattiche esasperate, mancanza di veri e propri bomber, magari anche difese migliorate. Ma c’è davvero qualcosa che non va. Ed è comunque un passo indietro non indifferente anche solo confrontandosi con i numeri di un anno fa. Dopo undici giornate c’erano già quattro squadre che avevano superato le venti reti segnate, qualcuna anzi era già verso i trenta, come l’Atalanta con ventinove gol. Ed erano solo quattro le squadre sotto la decina.

Oggi le venti reti le ha superate soltanto l’Inter, che ne ha segnate ventisei, ma che è comunque in testa con la Roma che ha fatto solo dodici gol, tanti quanti il Como. Pochissimi per una squadra capolista dopo undici giornate. E ben sette squadre non sono ancora arrivate alla decina.

Classifica marcatori

In testa alla classifica marcatori ci sono Orsolini e Calhanoglu, che non è esattamente un bomber puro. E non c’è in questo momento in nessuna squadra l’attaccante che fa sfracelli sotto rete. Non c’è nel Como, né altrove. Il che nulla toglie al fatto che si debba provare a tirare di più, si debba assolutamente lavorare su soluzioni offensive più efficaci per fare lo step in più, come dice Cesc Fabregas. Ma lo specchio della situazione generale è assolutamente chiaro, da minimi storici appunto.

Problema del calcio moderno? No, problema del calcio italiano. Sinora sono stati segnati 244 gol, una media di 2,2 a partita. La media finale della scorsa stagione fu di 2,56. Il più povero di reti tra i grandi campionati europei. In Premier League sinora la media è di 2,68, così come nella Liga spagnola. In Francia si segna ancora di più, 2,93 la media di questo inizio stagione, e in Bundesliga si supera il 3, esattamente 3,13. Calcio all’italiana, si diceva una volta, ma era tutta un’altra cosa. E soprattutto, ogni squadra, dalla più grande alla più piccola, il suo bomber ce l’aveva.

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