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Martedì 20 Maggio 2025
Suwarso: «Il decimo posto? L’inizio, non un traguardo»
Un risultato straordinario che esalta il presidente: «Questo percorso lo stiamo facendo insieme»
Le mani tese a indicare il numero dieci, sotto la curva. “Il nostro scudetto”, questo decimo posto è per Cesc Fabregas il secondo capolavoro dopo la promozione in serie A. Due obiettivi, due centri, da quando un anno e mezzo fa si è seduto sulla panchina del Como. Due traguardi che resteranno nella storia del club, qualunque sia il futuro.
Il Como ha fatto anche meglio di così in serie A, ma l’entusiasmo che ha suscitato questo percorso ha veramente pochi paragoni, considerando peraltro che sia l’anno scorso che quest’anno a metà stagione l’obiettivo era ancora lontano, quasi impensabile. È stato il girone di ritorno a trasformare in realtà, però, qualcosa che nella mente di Fabregas c’era già ben saldo. La scelta di rivoluzionare la squadra nel mercato di gennaio è stata fatta proprio in quest’ottica, per arrivare qui. Come l’anno prima, senza un’apparente necessità, si è scelto di mettere lui in panchina perché in testa c’era la convinzione di poter arrivare dove si è arrivati.
Dei suoi 49 punti il Como ne ha raccolti 31 nel girone di ritorno, contro i 18 della prima parte. Un abisso, così come dicono altri numeri: da 32 gol subìti nella prima metà a 18 nella seconda. Dimezzate le sconfitte, più che raddoppiate le vittorie. Dalla zona retrocessione fino a squadra dal passo europeo: perché il Como in questo girone di ritorno è sesto, si qualificherebbe per l’Europa.
Un decimo posto che «non finirà in prima pagina- scrive Mirwan Suwarso sul suo profilo Instagram – ma conta. Perché non è successo per caso, ma per scelta. Perché ci dice qualcosa, in modo silenzioso ma chiaro: che questo è il nostro posto. Ma non è il traguardo. È l’inizio, e questo percorso lo stiamo facendo passo dopo passo. Insieme. Semm Cumasch!”.
E passo dopo passo il Como ha comunque superato sé stesso in almeno un paio di record storici. Il numero di vittorie consecutive in serie A, erano quattro adesso sono sei, i minuti di imbattibilità della porta nella massima serie. E un altro record che più di tutti testimonia il valore di questa impresa, l’impressionante numero di tifosi al seguito non solo al Sinigaglia ma in tutti gli stadi d’Italia.
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