
(Foto di cusa)
Calcio Il fantasista ha vinto la tredicesima edizione del Premio Borgonovo: la consegna a Montano Lucino
como
Strefezza ci scuserà, ma i protagonisti assoluti della serata per la consegna del tredicesimo premio Borgonovo ieri sera sono stati i tifosi. Che poi, protagonisti lo sono comunque, visto che ogni anni votano i migliori di ogni partita, compilando la classifica che a fine anno decreta un vincitore. Ma ieri sera, oltre allo scrutinio e alla consegna, c’è stata la partecipazione popolare fantastica che ha commosso anche Alessandro Giummo, leader dei Pesi Massimi organizzatori dell’evento: «Nel 2012, alla prima edizione, eravamo in quaranta. Guardate qui che roba adesso...», si è compiaciuto guardando dall’alto la marea di folla che formava un tappeto uniforme davanti al palco.
Dicevamo di Strefezza. Il giocatore più votato dai tifosi è stato lui. Ed è una bella rivincita. Lo scorso anno era lui il maghetto della squadra, quello con la bacchetta magica e il cappello da mago, quello che da ogni giocata uscivano le stelline. Quest’anno gli hanno creato una concorrenza mai vista: Paz, Diao, Ikoné, Caqueret, i maghetti si sprecano. E lui si è preso la rivincita, battendo tutti. Ok, anche per l’infortunio di Diao e il calo di Paz, ma lui c’è stato sempre, ha segnato tre gol nel finale di stagione, di cui uno meraviglioso, ha un sorriso che conquista, e un impegno che commuove. Non sorprende trovarlo lassù: «Sono felice - ha detto con il microfono in mano -, bello essere qui, grazie tifosi del Como. E adesso testa avanti, per andare sempre più in alto». Boato. In classifica, secondo Paz (assente), terzo Cutrone. Ieri sera c’era anche Alessio Iovine. E così, lui e Patrick sono passati all’incasso di due premi speciali, per le 100 presenze il primo e per l’addio al calcio il secondo. Patrick, rilassato e molto sorridente, ha detto: «Cento presenze in azzurro è una cosa che sognavo. È stato bello festeggiarle con un gol al Sinigaglia». Un pizzico più emozionato Iovine, che ha ricevuto un premio uguale a quello che riceve il vincitore (un 9 stilizzato) perché «come Borgonovo, ha scritto una storia tutta azzurra, diventando punto di riferimento per tutti». Alessio era emozionato: «Grazie a tutti, state trasformando con il vostro affetto questo momento delicato, come l’addio al calcio, in qualcosa di più leggero». Poi una battuta: «Mi sono ritirato, così ho potuto prendere questo bel premio, se no come avrei fatto...?». Sul palco anche Charlie Ludi: «Vedere tanta gente e vedere come cresce la passione per il Como è bellissimo ed anche un premio al lavoro che stiamo facendo. Vi promettiamo che non venderemo mai fumo e lavoreremo sempre per crescere».
Torniamo alla folla. Sin dalle 19 sono arrivati i tifosi, in larga maggioranza con maglie della squadra o della curva addosso. Molti seduti ai tavoli della ristorazione, poi tutti sotto il palco della premiazione. Prima, però, i giocatori si sono posizionati dietro le transenne per firmare autografi, operazione che è durata almeno una mezzora. Alle 20.45 è cominciata la cerimonia, condotta da Leo Valli, e tutti si sono accalcati davanti al palco. C’era anche il sindaco di Montano Lucini Silvio Aiello («Bello ospitare una manifestazione così, siamo contenti») e di Como Alessandro Rapinese («Mi frulla in testa una cifra: 12.039 (la capienza del Sinigaglia, ndr), quella che abbiamo raggiunto e che vuol dire serie A. Che bello»). Anche stavolta i Pesi hanno fatto beneficenza, la cifra raccolta ha aiutato corsi per l’uso del defibrillatore e per la disostruzione nell’asilo di Montano
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