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Lunedì 20 Ottobre 2025
Tudor polemico: «Non invidio il Como di Fabregas»
Il tecnico della Juve: «Non è lui a far mercato? Dica quello che vuole»
Poteva essere la partita della svolta per la Juventus. Invece, è arrivata la prima sconfitta stagionale. Musi lunghissimi e umore pessimo nel dopopartita. Cinque pareggi e una sconfitta, la prima stagionale, 8 gol fatti, 10 subiti. Questo il bilancio della Juve in campionato dopo la vittoria sull’Inter. Mister Igor Tudor si presenta scuro in volto, anche se prova a mascherare: «Sono deluso – dice il tecnico croato - ma solo per il risultato. Per quanto riguarda la prestazione, devo dire di aver visto anche cose interessanti, contro una squadra molto organizzata. Purtroppo, il gol all’inizio ha un pesato sull’economia del gioco».
La partita, per Tudor, è andata avanti con equilibrio: «Ho visto molte cose ben fatte, anche il Como ha avuto delle chance. Siamo andati tante volte a ridosso dell’area di rigore, ma siamo mancati negli ultimi sedici metri: avevo la sensazione che fossimo pericolosi, ma anche che ci mancasse un po’ di precisione nell’ultimo passaggio e infatti di tiri veri e propri ne abbiamo fatti pochi. Nella ripresa la partita è stata molto spezzettata. Volevamo provare a cambiare le cose con due attaccanti, invece abbiamo subito gol in contropiede. E la partita è finita».
Tudor viene incalzato proprio su questo cambio di modulo, che ha portato la Juve a giocare con un 4-4-2 molto “spinto”: «Un modulo con due attaccanti e due ali, così non gioca nessuno: una squadra non può reggere a lungo, ma era giusto provare negli ultimi venti minuti a osare e fare qualcosa di diverso. Ma il Como gioca bene e devi “pedalare” per sopportare un modulo così».
Nella Juventus, qualcosa da registrare ancora c’è. Tudor è molto chiaro: «Io devo scegliere i migliori undici e farli rendere al meglio. Io ho visto anche tante cose buone. Bisogna metterla dentro, questo sicuramente. Serve equilibrio, però. I ragazzi danno tutto, io penso solo a loro, provo a migliorare tutto. Io preoccupato? Un allenatore deve essere sempre preoccupato, perché si deve pensare a cosa si può fare meglio. Sono nel calcio da tanti anni, ogni settimana sembra essere quella decisiva, ogni partita sembra una finale. Io penso solo a lavorare».
Altro aspetto, sono i gol presi sulle palle inattive: «Sicuramente non si può prendere un gol del genere da calcio piazzato. Forse è il caso di mettersi a uomo, aumentando le responsabilità individuali, che in questo momento mancano. A me pare, in generale, che siamo un po’ ingenui alcune volte. Vediamo che fare, ne parleremo in settimana».
Infine una piccola polemica con Fabregas: «Lui dice che non fa il mercato? Dica quello che vuole. Al Como non invidio nulla, penso alla mia squadra»
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