
(Foto di Cusa)
Il campionato riparte domani con una grande sfida casalinga
Como-Juventus non può essere, a prescindere, una partita banale. Mai. Ma senza scomodare i precedenti più noti, stavolta c’è anche un particolare in più. Un mantra che l’anno scorso ha caratterizzato praticamente tutta la stagione.
Il Como contro le grandi ha sempre giocato bene – a parte la primissima partita del campionato, persa meritatamente proprio contro la Juve – ma è uscito quasi sempre sconfitto.
Con la stessa Juventus in casa, nel duplice scontro con il Milan, nella partita con l’Inter a Milano - a Como ha perso ma all’ultimo turno quando il risultato non contava più -, a Napoli dopo un eccellente primo tempo, a Roma quando la Roma con Ranieri è diventata la squadra più forte del girone di ritorno. Tutte partite che sarebbero potute finire diversamente, non solo con un po’ di fortuna in più che serve sempre, ma anche con una gestione più attenta delle situazioni.
A parte il successo di Bergamo nelle prime giornate – frutto di una bellissima gara ma forse anche un po’ dell’effetto sorpresa iniziale - solo con il Napoli in casa il Como dello scorso anno è riuscito finalmente a dimostrare la piena maturità. Cioè quando ormai si era nel mese di febbraio.
Ecco quello che rappresenta la partita con la Juventus di domani. Certo, c’è già stato il bel pareggio di Bergamo, in cui il Como ha dato prova di una eccellente resistenza oltre che di qualità, antipasto più che positivo dell’attacco alle protagoniste della parte alta della classifica. Ma adesso le cose si fanno ben più serie: domani la Juve, tra due settimane il Napoli. E il vero esame di maturità di questo Como, e di ognuno dei suoi giocatori, entra nel vivo.
La differenza tra questa stagione e quella precedente sta anche in questo, nell’esito dei confronti contro chi si presenta con le massime ambizioni. Sarebbe un errore, grave, pensare che il Como possa averne di altrettanto alte, non è davvero ancora il momento. Però il percorso di crescita passa anche attraverso la diversa gestione di questi big match. Senza se e senza ma.
Como-Juve dell’anno scorso fu persa malamente per un rigore subìto all’88’ quando il Como era già riuscito con Diao a recuperare il primo svantaggio, arrivato – altra costante – praticamente alla prima vera azione pericolosa degli avversari. Gli errori consueti di un anno fa, insomma. Che il Como ha imparato a correggere nel tempo.
La vera differenza di quest’anno sembra certamente essere quella di una partenza migliore, meno altalenante e più costante. E la gara di domenica in questo senso è il top per confermarlo. E per confermare quanto sia vero che il Como possa dare il meglio di sé contro le grandi squadre, non più solo in termini di bellezza ma anche di concretezza.
Como-Juve ci dirà quanto i ragazzi di Fabregas possano essere davvero già pronti a guardare verso l’alto. Stavolta non più solo per farsi applaudire, ma per mettere paura davvero alle concorrenti. Un esame che il Como può anche permettersi di sbagliare, sia ben chiaro. La Juve, insieme all’Atalanta, è l’unica squadra che non ha ancora mai perso, e un motivo ci sarà. Ma questa è indubbiamente una grande occasione per cominciare a dimostrare che il Como è qualcosa di diverso da un anno fa, una partita che può dare al cammino biancoblù un’impronta veramente nuova.
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