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Mercoledì 29 Ottobre 2025
Vola alto. Como, continua a stupire
Oggi alle 18.30 al Sinigaglia la sfida con il Verona
Nessuno parli a Cesc Fabregas di partita più facile oggi pomeriggio di quella che lo attende sabato a Napoli. Non lo è, in effetti, perchè il Como oggi ha certamente più da perdere. Ma non lo è, secondo il tecnico, neppure per lo spessore dell’avversario. “Il Verona non merita di essere dov’è in classifica. E’ una squadra che sinora è stata anche sfortunata, ma è molto più pericolosa di quello che dicono i risultati, guidata da un allenatore bravo, con due attaccanti molto forti”.
Ed è anche per questo, forse, che stavolta nonostante i tre impegni in una settimana, Fabregas non annuncia rivoluzioni o cambiamenti quasi totali come avvenne il mese scorso nell’infrasettimale di Coppa Italia contro il Sassuolo. “No, non ci sarà una rivoluzione così grande. Qualche cambiamento sì, anche perchè finalmente ci siamo praticamente tutti. Ma la squadra non cambierà così tanto”. Rientrerà Rodriguez dopo la lunga squalifica, “Diao giocherà dall’inizio? E’ pronto, sta bene, ma mi tengo il dubbio. Addai sta meglio, ma non per partire titolare e giocare tutta la partita”.
Qualche cambio è possibile in difesa o in mezzo al campo, ma di certo stavolta non resterà fuori Paz. “Nel suo percorso di crescita deve abituarsi anche a questo, a giocare tante partite, se vuole arrivare a un livello più alto, in una grande squadra”. E a proposito di Paz, ancora una volta sollecitato in merito alla sua importanza nei gol del Como, da realizzatore e da suggeritore, Fabregas che ai fenomeni è abituato risponde in maniera molto chiara: “Lui è qui per fare la differenza, è normale che certi giocatori incidano così tanto. Io ho giocato con Messi un anno in cui fece 91 gol. Ha aiutato me, ha aiutato Guardiola a diventare un grande allenatore? Forse sì, anche, ma non basta. E così sono certo che il Como possa fare bene anche quando Nico non dovesse essere in campo, perchè tutto serve. Lui ha fatto la scelta giusta a restare un altro anno con noi, perchè è anche il Como che lo sta aiutando a crescere”.
Un Como che oggi però, qualità del Verona a parte, deve fare di tutto per vincere. “Certamente una vittoria può dare più valore anche al punto di Parma. Dove non abbiamo fatto la nostra partita migliore, ma è stato comunque un buon risultato. Abbiamo avuto il 72 per cento di possesso palla, avremmo anche potuto vincere con quel tiro di Douvikas alla fine...”.
Fabregas parla anche della solidità della sua squadra, frutto di una crescita cominciata a gennaio, visto che nelle ultime due partite nove giocatori su undici arrivano dalla scorsa stagione. Testimonianza che, oltre alle cifre spese sul mercato, conta il lavoro di Cesc. “Tutti parlano dei cento milioni spesi quest’estate, ma se pensiamo per esempio ai nostri dieci difensori, tra centrali ed esterni, forse per tutti loro non si arriva a venti milioni di investimento... Qualcuno non ha ancora capito che qui si sta costruendo qualcosa che va al di là del risultato immediato”. Facile pensare a quello che disse Tudor prima di Como-Juve, inevitabile un commento al suo esonero. “A me spiace sempre tanto quando un allenatore viene mandato via, sinceramente. Il nostro è un mondo bello ma un po’ ingiusto. Ricordo quello che mi disse una volta Kovac, mio allenatore al Monaco, una volta che mi lasciò fuori dai convocati prima di una partita con il Marsiglia: era in difficoltà, ma mi disse ’spero che tu possa diventare allenatore un giorno, capirai quanto è difficile’. E aveva ragione”.
Per la partita di oggi Fabregas avrà a disposizione tutti i suoi giocatori ad eccezione di Sergi Roberto che tornerà dopo la sosta di metà novembre. E si avvicina anche il ritorno di Alberto Dossena, che sta ancora lavorando a parte ma è ormai in dirittura d’arrivo, nell’arco di tre o quattro settimane.
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