
Como calcio / Erba
Sabato 21 Giugno 2025
Zambrotta: «L’azzurro è parte di me. Che grande emozione tornare a Coverciano»
Il comasco collaboratore della Nazionale. «Io nel gruppo di lavoro di Prandelli: ci occuperemo dell’attività di base»
Eccolo qui Gianluca Zambrotta di nuovo in Nazionale. L’ex campione del mondo comasco è stato nominato nel ruolo di collaboratore di Cesare Prandelli, sorta di direttore tecnico del nuovo progetto e azzurro disegnato da presidente federale Gravina per ridare forza all’Italia del pallone, proprio intesa come squadra,dopo le delusioni in serie patite da Ventura in poi.
Non più solo un cambio di ct (da Spalletti a Gattuso), ma proprio un cambio di sistema a partire dalla base, aspetto di cui occuperà Zambrotta con Prandelli l’altro collaboratore Simone Perrotta. Zambrotta, 48 anni, torna così in azzurro dopo 98 presenze con la maglia della Nazionale dal 1999 al 2010, un titolo mondiale nel 2006, e la partecipazione a tre Coppe del Mondo, tre Europei un’Olimpiade e una Confederation Cup.
Bentornato in azzurro Italia Zambro.
Grazie!
Sei contento?
E come no? Quando l’altro giorno ho varcato i cancelli di Coverciano ho sentito una grande emozione.
Ci spieghi esattamente cosa farai?
Perdonatemi se in questo momento non sono in grado di essere dettagliato. Farò parte del gruppo di lavoro di Cesare Prandelli, ci occuperemo dell’attività di base, ma il piano operativo non è ancora stato fatto. A breve ci sarà una riunione operativa con il coordinatore delle attività giovanili azzurre Maurizio Viscidi.
Su cosa lavorerete?
Sull’attività di base. Cercheremo di creare un sistema di lavoro dedicato alla formazione dei giovani calciatori, in aree che non saranno solo tecniche ma anche motorie e in qualche modo cognitive. Non sarà un progetto che potrà avere risultati a breve termine, ovviamente, ma di creare un meccanismo con linee guida durature.
Lavorerete con i tecnici o direttamente con i ragazzi? Nei settori giovanili di società professionistiche o in modo più allargato?
I dettagli sono ancora da mettere a punto. Certo gli istruttori validi non mancano.
Perché è stato scelto Gianluca Zambrotta?
Io e Perrotta siamo da tempo in federazione, io vicepresidente del settore tecnico, lui del settore scolastico. Tutti e due abbiamo una bella esperienza nel mondo del calcio giovanile. Io da dieci anni mi occupo di Eracle, la mia scuola calcio che mi ha dato l’opportunità di collaborare con un settore giovanile importante come quello del Milan.
E poi c’è l’attività con Azzurrini destinato a bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico.
In quel campo abbiamo appena inaugurato una sala cognitiva che è un primo esperimento assoluto di questo modello. Sala interattiva che può essere concepita come modello anche ad altre realtà.
Zambrotta uomo di valori. Sei stato chiamato anche per questo?
Sono contento di essere stato coinvolto. Tutte le persone che fanno parte di questo progetto, da Gattuso in poi, hanno un certo approccio.
Siete stati presi per ridare senso di appartenenza nei riguardi della maglia azzurra. Sei d’accordo?
Ho letto tante cose e non credo a tutte. Io credo che anche i ragazzi di oggi conoscano bene il valore della maglia azzurra. Certo parla uno che anche quando si allenava nella squadra di club pensava sempre al sogno di indossare la maglia della Nazionale, o come indossarla un’altra volta ancora. Mi è piaciuto quello che ha detto Gattuso sul particolare che anche gli infortunati debbano rispondere alla convocazione perché è un modo di vivere comunque la maglia azzurra. Ma non fatemi parlare della Nazionale maggiore, io mi occuperò dei giovani.
Ok però è un fatto che sia una Nazionale fatta di amici...
C è ancora un forte legame tra di noi. Con Gattuso ero compagno di stanza in ritiro, siamo stati compagni anche nel Milan, così come ho giocato in squadre di club anche con Buffon e Bonucci. Ragazzi meravigliosi.
Con Prandelli la tua ultima apparizione in Nazionale.
Sì, ma era una conclusione naturale di una storia. Sono contento di ritrovarlo. Ha una grande esperienza.
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