Gattuso: «Critiche irrispettose
Il passato non ha insegnato nulla»

Alla vigilia della gara di Pordenone, lo sfogo del tecnico del Como

L’espressione è quella che è. Si cerca di parlare di calcio, di entrare in temi tecnici, ma basta una domanda sulla questione della (singola) contestazione ricevuta sabato scorso, e della sua risposta veemente, che Gattuso diventa un fiume in piena. Un paio di volte dice anche «finiamola qui», ma poi (stimolato) torna sull’argomento. Come un anno fa, quando alcune critiche lette sui social nel momento più buio della rincorsa alla B lo avevano abbattuto, prima, e fatto arrabbiare, dopo. Dunque partiamo da lì.

Cinque giorni dopo, a mente fredda, rifarebbe quella scena?

Lo so, lo so, me l’hanno detto in tanti. Forse era meglio lasciar perdere. Fossi tornato negli spogliatoi, non si sarebbe parlato di questa faccenda. Ma io sono fatto così, dico quello che penso, mostro quello che sento.

In un’altra piazza non sarebbe successo, si è detto.

Vero. Fossi stato in un altro posto mi sarei lasciato scivolare tutto addosso. So come è fatto il mio mestiere. Ti becchi le critiche, gli insulti, non c’è problema. Ma siamo a Como. Casa mia. Qui ho la famiglia, gli amici, gli affetti... No, qui è tutto diverso.

Era solo un tifoso...

Sì, era solo un tifoso. Ma non è solo quello. Sono anche i social, pareri personali che una volta rimanevano al bar, ma adesso sono un volano. Allora chiedo: lo scorso campionato non ha insegnato niente?

In che senso?

Un anno fa avevamo passato un brutto periodo. Io mi ero arrabbiato per delle critiche, e poi l’energia giusta ce l’ha data la gente. Quando la gente ha deciso di fare quadrato ci ha dato la spinta decisiva. Potevamo anche perderla, quella promozione. Adesso ci risiamo. Ma perché? Che poi...

Poi?

Poi sento cose assurde. Trovo irrispettoso sentire che io sarei troppo giovane, inadeguato, inesperto. Ho 53 anni, alleno da 20: quando sarò adeguato? La Spal ha preso uno degli allenatori più capaci ed esperti della B, eppure lotta lì dietro. Perché è un campionato difficile.

Quanto manca alla salvezza?

Ecco, bella domanda. Io calcoli non ne faccio dovete dirmelo voi. So che mancano 10 partite, ci sono tanti punti e non è il caso di pensare sia tutto già scritto. Conquistiamo il nostro traguardo, che è la salvezza. Poi si vedrà. Ma è ancora tutto da conquistare.

Con la Spal la prestazione è stata deludente, anche per vostra ammissione. Avete capito cosa è successo? Solo stanchezza?

E’ la prima volta dall’inizio dell’anno che sbagliamo previsione. Avevo detto che avevo visto i dati, che le energie erano buone, che eravamo sul pezzo. Invece no. Si è capito subito, dai primi minuti, che non eravamo noi.

Stanchi?

Sicuramente sì. Questa settimana, con due giorni di riposo, ci è servita per recuperare. Ma stiamo andando a 200 all’ora, e sono un po’ stanco anche io. Ma si lotta. Si lotta. Si lotta.

Colpa anche dell’assenza di Cerri?

Mah, non ha funzionato nulla. Quando giochi così, è dura trovare un singolo motivo.

Con il Pordenone che partita sarà?

Invito a guardare poco i numeri e un po’ di più le prestazioni, la cronaca delle partite del Pordenone. Hanno spesso perso per 1-0, creando occasioni. Mi aspetto una partita difficile, peraltro come era stata quella dell’andata.

Come sta la squadra?

Blanco ha un po’ di pubalgia, non si è allenato tutta la settimana. Sarà convocato, ma non è al massimo. La mia intenzione è presentare comunque esterni offensivi: rientra Parigini e con lui potrebbe esserci Ciciretti o Peli. Dietro c’è Solini che ha avuto un problemino e anche lui non si è allenato. Decideremo all’ultimo se schierarlo, nel caso c’è Cagnano. Ora siamo un po’ contati. Gori? Sarà convocato.

Scaglia quando lo rivedremo?

E’ stato operato, credo che lo rivedremo tra un mesetto.

Ha guardato il calendario? Affronteremo squadre in lotta per il primato ma anche squadre in lotta per la salvezza. Chi la preoccupa di più?

Tutte possono essere insidiose. Lottiamo tutti assieme. E grazie ai tifosi per l’applauso a fine partita. Ci ha rincuorato, è stato bello.

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