Calcio / Como città
Sabato 08 Novembre 2025
Rossi ragazzo d’oro. Pablito torna qui per la “sua” mostra
L’evento Dal 16 gennaio al 19 aprile in due location diverse a Como. La moglie: «Per lui era un posto molto speciale»
como
Paolo Rossi tornerà a segnare a Como. Farà gol con una mostra. Una mostra dedicata a Pablito, con amore, dalla moglie Federica Cappelletti, che porterà, per tre mesi, i ricordi dell’eroe Mundial del 1982 nella nostra città, al Broletto e a San Pietro in Atrio. Due location, per cimeli e memorabilia che riguardano Pablito, direttamente o indirettamente. Nel senso che ci sarà la parte dedicata più specificamente a lui, alle sue maglie, alle scarpe, persino ai suoi ricordi di infanzia, ai video, ai trofei alzati, dal Pallone d’Oro alla Scarpa d’Oro. La sua casa sarà il Broletto. Mentre in San Pietro in Atrio ci sarà il “suo” calcio, le maglie delle avversarie, anche uno spazio a quelle del Como. A proposito di video: ieri, alla conferenza stampa in Comune, ne è stato trasmesso uno commovente. Davvero.
Video
Perché anche con immagini private, inedite, girate in famiglia, e pure quelle di un suo discorso dopo il successo Mundial, che più ancora dei gol, del sorriso e delle esultanze, ce lo ha restituito ragazzo leggero, dolce, allegro, familiare, fresco, umile, quello di cui tutta Italia si innamorò nel periodo tra il 1978 (protagonista del Real Vicenza che arrivò secondo e lui fu capo cannoniere) e il 1982, l’anno del titolo Mondiale azzurro più bello della storia. Quello a cui il dramma della morte non ha aggiunto niente al mito. Pablito, fratello d’Italia, lo è sempre stato.
La conferenza stampa, dicevamo. La moglie Federica ha detto: «Sono particolarmente contenta di portare questa mostra a Como, perché questo per lui è stato un posto speciale. Giocò poco, fece tanta panchina, reduce da interventi chirurgici che lo fecero rimanere senza tre menischi. Ma proprio quegli anni in panchina lo hanno temprato, gli hanno dato il coraggio e la forza per ottenere i suoi traguardi».
Altri motivi per considerare speciale la location di Como, li ha raccontati a Federica il collezionista Enrico Levrini: «Il Como aveva chiudo per la vendita di Tardelli all’Inter ma Boniperti insistette al punto di inserire Rossi nella trattativa, il loro miglior talento. Beltrami però si fidò a metà e organizzò una amichevole, Como-Verona a porte chiuse, nella quale Rossi, in prova, segnò un gol. Preso». Ma c’è di più: «Quando l’Italia venne in ritiro a Como per disputare una amichevole prima dei Mondiali ’82, la squadra si spostava con i bus di linea messi a disposizione. Beh, su uno di questi, nei mesi successivi, pur affollati di studenti, nessuno si sedeva al posto dove era stato seduto Paolo Rossi». Tra realtà e leggenda. Va beh. Ieri gli onori di casa li hanno fatti il sindaco Rapinese, e l’assessore Colombo, che hanno ricevuto in dono la replica della maglia numero 20 di Pablito. Figurarsi, il sindaco non ha perso tempo e l’ha indossata subito: «Cosa potevo sognare di più?».
Ospiti
Bergomi ha raccontato del suo esordio in A contro il Como: «Curavo Nicoletti, sbagliai rinvio e servii la palla a Gobbo che segnò. Rossi? Avevo 18 anni quando entrai in quello spogliatoio, lui e gli altri mi accolsero con grande umanità. Indimenticabile». Interpellato sul Como, ha detto: «Io e Rossi nel Como di Fabregas? Lui sarebbe stato perfetto, con quella capacità di rientrare che aveva». E Zambrotta, lì a fianco: «Non si ottengono certi risultati se, prima di calciatori, non ci sono dei grandi uomini in uno spogliatoio. E queste due Nazionali, lasciatemelo dire, quella del 1982 e quella del 2006, erano piene di grandi uomini, a partire da Paolo Rossi». C’era anche l’imprenditore francese Olivier Chignoli, presidente del Milan Club Cernobbio, e sostenitore dell’iniziativa: «Mio papà mancò il giorno della morte di Paolo Rossi: ho voluto essere al fianco della iniziativa. Indimenticabile il suo gol alla Francia nel 1978, ero piccolo, ma mi innamorai di lui».
Cabrini è arrivato tardi e in stampelle reduce da un intervento alle ginocchia. Esposte le maglie di Maradona, Ronaldo, Zambrotta, Messi, Pelè e Borgonovo. Il direttore della mostra Marco Schembri ha dato qualche anticipazione: sarà una mostra in cui potranno trovare cose interessanti tre generazioni di tifosi». Appuntamento dal 16 gennaio al 19 aprile 2026.
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