Gaffuri spunta dal nulla: che bravo, quinto agli Italiani

Sui pedali «Mi godo questo momento fantastico Siamo stati fenomenali come squadra, abbiamo corso in maniera intelligente»

Como

«Mi godo questo momento fantastico Siamo stati fenomenali come squadra, abbiamo corso in maniera intelligente. Non era facile misurarsi con corridori del genere e per di più non essendoci una salita lunga questo percorso non era del tutto adatto alle mie caratteristiche». La confessione è quella di Mattia Gaffuri che domenica al campionato italiano élite in Friuli Venezia-Giulia con il quinto posto ha colto un risultato davvero straordinario.

Il classe ’99 (venerdì compirà 26 anni) di Erba gareggia in forza allo Swatt Club, formazione con sede nel Lecchese, al primo anno di attività. Si tratta di un team definito Élite ossia di quarta fascia, dopo le squadre World Tour, Professional e Continental. Eppure, questa formazione ha addirittura anche espresso il nome del vincitore a Gorizia, vale a dire quello del bellanese Filippo Conca.

Gaffuri è riuscito a rimanere con il gruppo di testa, si è nascosto sulle prime ascese del circuito finale, poi - durante l’ultimo - quando hanno attacco atleti di team blasonati come Covi della Uae (2°), Pesenti della Soudal Quick Step (3°) e Aleotti della Redbull - oltre a Conca -, è rimasto attaccato alle ruote del colleghi e così è riuscito a collezionare un risultato strepitoso. E oltre che autore di una grande prova è stato davvero generoso, dal momento che invece di ambire al podio tricolore, ha lanciato il suo compagno in volata, sacrificandosi in quella che era - e resta - la gara della vita per Mattia.

Alla vigilia nutriva più di un dubbio. Non era facile capire la strategia dei team più forti, ma sta di fatto che è stato sempre nel vivo della corsa firmando un quinto posto eccezionale.

Il panorama delle corse alle quali partecipano i team élite non è nemmeno lontanamente paragonabile a un campionato italiano e così la prova in linea tricolore era davvero un momento fondamentale per mettersi in mostra.

Il sogno di Gaffuri, che l’anno sorso dopo esperienze in formazioni under 23 ha gareggiato con lo Swatt ma nel team amatoriale, è quello di diventare un professionista a tutti gli effetti. Ora potrà riuscirci? «Non lo so» risponde onestamente l’erbese, reduce anche da una seconda piazza in Austria, al Tour de Beauce.

«Il presidente Carlo Beretta sta portando avanti un movimento incredibile - spiega Gaffuri -. Sempre più giovani gareggiano nel team amatoriale e poi questa formazione che punta al mondo “pro” è davvero un’occasione per tanti giovani che hanno ancora voglia di cimentarsi in gare come questa. Swatt è una squadra con una mentalità nuova, il movimento Swatt uno stile di vita legato all’agonismo e al mettersi in gioco».

In un’ intervista di un annetto fa a Cicloweb aveva confidato: «Non voglio lasciare la strada di preparatore atletico perché mi sento più portato a quello che a fare il ciclista, la sento di più come la mia strada. Se ci fosse la possibilità di fare il ciclista la prenderei al volo, ma dev’essere un impegno che mi permetta di conciliare anche il resto. Oggi correre in bici non è l’unica strada per avere un lavoro nel ciclismo». Chissà se la pensa ancora così... Intanto a fine luglio gareggerà al campionato italiano anche di gravel

© RIPRODUZIONE RISERVATA