Nuova vita Fancellu: «Sogno il Giro d’Italia e un bel Lombardia»

Ciclismo Il comasco è da poco approdato alla Q36.5: «Sarò alla mia quarta stagione da professionista e dovrò riuscire a sfruttare ogni occasione buona»

Tra passato e futuro, Alessandro Fancellu sa bene che il suo essere «giovane, ma non più giovanissimo», impone qualche riflessione supplementare rispetto ai tre anni di professionismo già alle spalle.

A nemmeno 24 anni d’età c’è sicuramente ancora molta strada da affrontare; al contempo, però, c’è anche bisogno di partire con il piede giusto (in questo caso, meglio parlare di gamba), sfruttando appieno il cambio di casacca tra Eolo Kometa e Q36.5 Pro Cycling Team per rilanciarsi in ambito nazionale e internazionale.

«Il 100% in ogni corsa»

«Nel ciclismo contemporaneo – racconta – bisogna essere sempre competitivi, al 100%, in ogni corsa. Quando sì è al 90%, infatti, è come se non lo si fosse affatto. È necessario arrivare alle corse pronti, al meglio della condizione e, non a caso, basta davvero poco per mandare all’aria tutto il lavoro fatto in precedenza. Qualche giorno di malattia, un antibiotico da prendere, e quel che viene dopo ne è pesantemente influenzato».

Il 2023, in effetti, di gioie per Fancellu ne ha riservate poche. «Sicuramente mi aspettavo, io per primo, un po’ più di risultati e un po’ più di continuità», conferma pensando a una stagione poco prolifica. Mille i motivi che ne hanno minato il rendimento; meglio, dunque, girare pagina e, se proprio bisogna farlo, guardare a un 2022 ben più rassicurante.

«Nel 2022, in estate sono riuscito a correre senza troppi problemi per alcuni mesi. Non sono andato male, qualche piazzamento l’ho fatto ed ero competitivo in salita», rammenta quasi a convincersi per primo lui, ammesso ce ne sia bisogno, di essere pronto alla sfida del prossimo anno.

«Per fare risultati non solo bisogna andare forte, ma anche azzeccare il momento e allineare tutte le situazioni. Quello in arrivo sarà il mio quarto anno da professionista ed è il momento di dimostrare pienamente il mio vero valore. Gli anni passano e, dunque, sarà importante sfruttare le occasioni che mi si presenteranno», sottolinea l’atleta di Binago.

Dall’11dicembre in Spagna

Il calendario, ovviamente, ancora non c’è. Per il momento ci si allena sulle strade di casa, quattro o cinque ore al giorno, per mettere chilometri nel motore. Dall’11 dicembre, in Spagna, ecco il primo raduno e, a quel punto, un’idea di quelli che, almeno sulla carta, potrebbero essere gli impegni del nuovo anno.

«Il sogno è fare bene il Lombardia, la classica-monumento di casa. Più in generale, mi piacerebbe essere competitivo in salita in qualsiasi corsa andrò ad affrontare. Il mio obiettivo, insomma, sarà giocarmi qualche buon risultato. È chiaro che se ricevessimo l’invito, mi piacerebbe fare il Giro d’Italia», conclude.

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