Il dubbio su «Fabregas a tempo» e cinque domande a Mirwan Suwarso per capirci meglio

Il manager Suwarso: «Cesc traghettatore, poi prenderemo un allenatore definitivo». Ma i tempi e i modi suggeriscono altro e fanno restare lo spagnolo il più serio candidato

Mirwan Suwarso spiega. I contorni di una mossa che ha fatto sobbalzare il mondo del calcio italiano, sicuramente quello della serie B1. L’esonero di Moreno Longo sesto in classifica (potenzialmente terzo, vista la partita in meno), all’improvviso e dopo il successo con l’Ascoli. Mirwan Suwarso è l’uomo di punta della proprietà, il generale delle operazioni, il personaggio che si è inventato l’acquisto del Como e quello (soprattutto) che ha convinto gli Hartono a farlo. L’unico, oggi, che può rispondere a certe domande.

Domande

1. Prima domanda: perché non si è aspettato di avere un sostituto prima di mandare via Longo? «Chiunque arrivi ha bisogno di tempo per lavorare sul mercato invernale, vogliamo che in sede di decisione si possa parlare anche di questo, quindi abbiamo concluso che le due settimane di pausa erano il momento giusto per agire. La proprietà ha chiesto un cambiamento e, considerando l’aumento degli investimenti che intendono fare nel club, vorrebbero trovare una persona che condivida i loro valori e la loro visione prima di entrare nella fase del mercato invernale».

2. Seconda domanda: cosa non è piaciuto di Longo? «Longo è un grande allenatore che ci ha aiutato a superare un momento difficile, ma la proprietà vuole che la squadra incarni una mentalità diversa. I dati indicano che la squadra stava regredendo nelle caratteristiche e nelle qualità che noi cerchiamo. Non si tratta quindi di una questione se Longo ci piaccia o meno, ma di cercare una persona che condivida la stessa visione della proprietà, soprattutto perché il loro investimento si sta avvicinando ai 100 milioni e presto lo supererà con tutti gli sviluppi e futuri investimenti che intendiamo fare».

3. Terza domanda: Fabregas sarà allenatore contro Feralpi Salò e Lecco? «Vedremo, abbiamo chiesto a Cesc di occuparsi della squadra per il momento, lui conosce i giocatori perché li ha già avuti come compagni in spogliatoio».

4. Quarta domanda: se dovesse andare bene, Fabregas potrebbe essere confermato? «No, non sarà così, deve prima ottenere i requisiti, lui sa che la sua nomina è temporanea».

5. Quinta domanda: parlerete con i tifosi e spiegherete bene la situazione? «Siamo sempre felici di comunicare in modo aperto».

Fin qui Suwarso. Che, come vedete, spiega qualcosa ma non tutto. Partiamo dalla notizia che dà, e cioè che Fabregas sarà un allenatore a tempo. Cosa che lascia un po’ perplessi. Perché è molto strano che venga esonerato un allenatore senza che sia scelto il sostituto. Avviene in casi di emergenza, di pericolo retrocessione, di risultati negativi. Ma in questo caso non c’era fretta. Vogliamo dire: il motivo per cui viene esonerato Longo, è legato a un fatto di mentalità.

Mentalità

La squadra non esprimeva quella voglia di vincere, quella aggressività e quella gioia nel giocare che vorrebbe la proprietà. E fin qui tutto legittimo. Tanto più che lo pensavano anche molti tifosi. Lo strano è fare un cambio senza aver individuato l’uomo che possa portare questa mentalità. Non conveniva fare il cambio una volta aver scelto l’alternativa? Questa “consecutio temporum” spinge a un’altra riflessione (anche se comprendiamo di inerpicarci su strade difficoltose e pericolose di smentite), e cioè che quell’interim, quel ruolo di semplice traghettatore potrebbe essere giustificato dal fatto che Fabregas non ha il patentino. E dunque in questo momento non può allenare e nemmeno può essere annunciato come allenatore, pena il deferimento.

Dunque la ricerca di un allenatore potrebbe essere quella di un prestanome o di un uomo con patentino per consentire al neo tecnico spagnolo di allenare. Anche perché, se fosse veramente come dice Suwarso, chi glielo fa fare alla società di portare via un uomo del peso mediatico di Fabregas dalla Primavera, con un giro di pedine tutto da decifrare, per una esperienza di pochi giorni? Allora bastava scegliere un tecnico tra quelli in dotazione?

Situazioni già viste a Como, in passato, ma in tutt’altra situazione. Anche Giacomo Gattuso, tre anni fa, fu insediato ad interim al posto di Banchini. Per due partite, che diventarono cinque, fino alla conferma definitiva. E quanto all’allenatore con il patentino, lasciapassare per i tecnico effettivo, ricordiamo Chiarenza con Manari nel 2011 oppure Garavaglia con Brevi. Però adesso i presupposti sono altri: la guida di una squadra che vuole fare spettacolo e andare in serie A. Senza allenatore (per ora).

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