Calcio Como, Suwarso ordina: via Longo. Entra Fabregas, rivoluzione per gli equilibri della società

L’esonero Fulmine a ciel sereno: il Como esonera l’allenatore potenzialmente terzo dopo la vittoria di Ascoli. Ora tocca allo spagnolo (che non ha il patentino). Della società nessuno parla. Anche Wise messo all’angolo?

Via Longo! È uno scherzo? No. Via Longo. Il Como ha deciso di esonerare l’allenatore della squadra azzurra, e di mettere Cesc Fabregas al suo posto. Così, di botto. Una telefonata attorno alle 19.15 ha raggiunto l’allenatore che stava passeggiando con la famiglia: «Non sei più l’allenatore del Como». Secondo indiscrezioni, l’allenatore sarebbe rimasto basito. Lui non risponde al telefono (e figurarsi: non potrà mai rilasciare dichiarazioni). Ma il bello (o il brutto) è che non risponde al telefono nemmeno il direttore generale Charlie Ludi. In un giorno come questo?

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Tracce

Un particolare che può avere solo un’origine: questa decisione è stata presa dall’alto e gli è passata sopra la testa. Del resto era stato Ludi a scegliere Longo ed era stato lui a difenderlo sempre dalle critiche. Impossibile che sia una scelta sua.

Sconcerto nel mondo della serie B, ancor prima che in quello del tifo azzurro. Perché si è trattato di un esonero dai tempi assolutamente in contrasto con le leggi non scritte del calcio, almeno come lo viviamo qui da noi. Cioè un allenatore che arrivava da sette punti in tre partite, da un successo con la rivelazione del campionato (il Catanzaro), da un pari a Pisa, e da un successo ad Ascoli. Una squadra potenzialmente terza in classifica, dovesse vincere contro Feralpi Salò e Lecco. Insomma, dal punto di vista strettamente pratico, quello dei risultati, un esonero bislacco e distonico. Meno dal punto di vista del rendimento. Longo ancora adesso divideva. Bastava dare un’occhiata ai social: chi lo difendeva per i risultati, per l’equilibrio, per essere in linea con i programmi (che però erano fasulli: i playoff, mentre la società adesso ha cambiato idea e vuole la A), per l’intelligenza; e chi lo attaccava per il suo gioco prudente,per la sua gestione sparagnina.

E se anche adesso aveva mostrato un Como più offensivo a tratti (a Pisa il miglior Como della sua gestione), poi restavano fasi come la ripresa di Ascoli ad aprire il pentolone delle critiche.

In panchina andrà Fabregas, che peraltro è privo di patentino e ci vorrà un tutor per affiancarlo. Fabregas, comunque, non è (solo) una scelta tecnica, ma anche di immagine.

Business

Questa società ha bisogno di vedere decollare il business e avere uno nome del genere in panchina, partorirà un decollo a livello mediatico impressionante. La squadra è forte, lui ha le spalle larghe. Ma mai come in questo caso il tempo del rodaggio sarà limitato: se la società ha cambiato, significa che vuole più vittorie, più spettacolo e la serie A. È cambiato completamente lo scenario. Se con Longo il quinto posto era in linea con quello che gli avevano chiesto, da oggi un quinto posto è deludente.

Eppure, scusateci, ma è assolutamente impossibile vedere quello che è successo ieri sera slegato dalla rivoluzione societaria che vi abbiamo anticipato, che è iniziata e che dovrebbe essere annunciata tra pochi giorni.

Progetto

Unite i puntini, e uscirà un disegno lampante: Suwarso che dice di voler andare subito in serie A, Suwarso che si presenta allo stadio con l’uomo degli algoritmi Billy Bean (quello che sceglie i giocatori in base alle formule matematiche), la comparsa di un uomo nuovo come Francesco Terrazzani che avrà un ruolo di preminenza. Sino alle voci che vogliono Wise meno incisivo sul calcio e, a questo punto, anche un punto interrogativo grande come una casa sul ruolo di Ludi. Il Como è diventato il Monza di tre anni fa, basta piccoli passi.

Ma soprattutto è diventato il Como di Fabregas, non inteso come allenatore, ma come stratega sulle operazioni da fare. Oh, beninteso, potrebbe anche essere una buona notizia, visto lo spessore de personaggio. Ma il calcio è fatto di equilibri e certe scosse possono anche essere pericolose. Inizia un altro Como, un’altra storia, un’altra corsa. Noi, dopo l’intervista di Suwarso di settembre, l’avevamo detto e scritto: allacciate le cinture...

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