Fontana: «Io campione mondiale rally. E ora navigo mio nonno»

Intervista Dopo il pioniere iridato della pista Arturo Merzario, ha aperto una pagina nuova nella storia dell’automobilismo lariano

Como

Matteo Fontana e Alessandro Arnaboldi, rispettivamente 22 e 23 anni, sono tornati ieri dal Giappone con il titolo mondiale Wrc 3. Dopo il pioniere iridato della pista Arturo Merzario, i due giovani comaschi hanno aperto una pagina nuova nella storia dell’automobilismo lariano, con il primo titolo mondiale Rally. Un traguardo costruito praticamente in soli quattro anni, bruciando ogni tappa del percorso. Che si tratti di due talenti è fuor di dubbio.

Ma una spiegazione c’è.

Il rally è lo sport di famiglia nonostante a tutti noi piaccia anche la pista. La pista è bella, ti permette di raggiungere velocità importanti, però ogni strada, ogni curva nei rally è differente dall’altra, quindi ogni volta è un’emozione nuova e diversa. Sin da bambino mamma Viola mi portava a vedere le gare di papà Corrado e di nonno Gigi. Ne ero affascinato e sognavo. Sognavo di diventare campione del mondo.

Come si può arrivare a diventarlo?

La mentalità della famiglia Fontana è sempre stata quella di fare il passo quando ci sentiamo pronti. Alessandro ed io abbiamo iniziato nel 2022 con qualche gara del campionato italiano alla guida della vecchia Peugeot 208 R2B. Il battesimo è stato al Golfo dei Poeti nello Spezzino dove siamo arrivati secondi, scoprendo subito l’intesa perfetta tra pilota e navigatore, riscuotendo il plauso di nonno Gigi e papà Corrado. Abbiamo proseguito nel rally terra e a settembre abbiano fatto l’ultima di campionato con la Peugeot 208 Rally 4. Da lì è cresciuta la passione e non ci siamo più fermati. Sempre con la filosofia di fare un passo alla volta. Nel 2023 abbiamo vinto il tricolore Under 23.

L’anno scorso il passaggio alla Rally 3 con la vittoria della Coppa Aci Sport 4WD nel tricolore Terra e l’esordio nel Mondiale. Da lì è iniziata l’ascesa.

Certamente, abbiamo capito di essere sulla strada giusta. Dopo una gara pazzesca al Rally Montecarlo di gennaio 2024 abbiamo ultimato il lavoro con la Rally4 e poi siamo passati alla Rally3, e visti i risultati in Italia abbiamo deciso di provare a credere anche nel Mondiale. Si va un passo alla volta.

La Rally 3 è praticamente una macchina derivata di serie.

E’ vero, ma ciò non toglie che sia molto impegnativa, vista soprattutto la concorrenza. E’ una classe che ancora non ha preso molto piede in Italia e vedo molta gente che con la Rally2 fa molta fatica. Con la Rally3 anche nelle situazioni più complicate ti diverti e migliori molto di più, perché portare al limite una Rally2 è molto più difficile. Il calendario Mondiale prevede 14 tappe, la maggior parte su terra. Mentre le Rally 1 fanno tutte le prove. per le Rally 2 e Rally 3, bisogna dichiarare 7 tappe per prendere punti, scartando un risultato. Noi ne abbiamo fatte sei e con l’Arabia Saudita a fine mese usufruiremo dello scarto, avendo già matematicamente vinto.

Con quale strategia avete individuato le gare da fare per i punti?

Quelle che, sull’esperienza dell’anno scorso, non ci avrebbero dato più problemi per le difficoltà note delle prove. Abbiano fatto il Montecarlo, dove da qualche anno ormai non c’è più neve, la Svezia, il rally di casa in Sardegna e l’inedito Paraguay, il Cile, il Giappone. Anche l’Arabia Saudita è una new entry e mi stimola molto parteciparvi per fare nuove esperienza. Non si smette mai di imparare.

Meglio terra o asfalto?

Mi piacciono entrambi, anche se preferisco gli sterrati perché sanno dare maggiori emozioni di guida,specialmente con il traverso.

Papà e nonno saranno certamente prodighi di consigli.

Dire che il rally è una tradizione di famiglia, significa che occupa tanto tempo dentro e fuori dalle gare. Entrambi mi seguono a tutte le gare ed i loro insegnamenti sono sempre utili. Ormai di famiglia è diventato anche Paolo Andreucci, il pilota italiano di rally più titolato, che è il mio caoch, oltre che amico, che cura la mia preparazione ed insieme studiamo la strategia delle gare. Anche i successi di questa stagione vanno condivisi con la mia famiglia, il team e Paolo.

Non ci fermeremo mica alla Rally3 adesso ?

Assolutamente no. I programmi del 2026 li stiamo ancora facendo. Di sicuro partiremo nel Mondale ancora con la Fiesta Rally 3, perché di lavoro da fare ce n’è tanto e c’è sempre bisogno di migliorare, ma inizieremo il campionato italiano con la Toyota Rally 2. Quando saremo pronti faremo il salto: una volta che punteremo sulla Rally 2 lo faremo per giocarci qualcosa di importante.

Quindi possiamo aspettarci di vedere tre generazioni di Fontana sfidarsi alla pari al Como 2026.

E’ un’idea che sorride molto anche a me. Sogno già di vedere chi di noi tre fa il miglior tempo in Val Cavargna e sulla Civiglio, che quest’anno mi è rimasta nel cuore e spero proprio che diventi un punto fermo del programma.

A fine mese, in concomitanza con l’Arabia Saudita c’è il Rally del Brunello, ultima tappa del tricolore terra.

Guido la classifica della Coppa Aci Sport 4WD e magari, per demerito degli altri rimarrò lo stesso in testa. Ma l’obiettivo 2025 era il Mondiale e mi basta quello. Intanto in questo fine settimana voglio divertirmi a fare il navigatore di nonno Gigi al Rally Circuit di Monza. Sarà un vero spasso con lui al mio fianco.

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