Gelpi: «La prova di Civiglio da confermare»

«La Val Cavargna di quasi 30 chilometri è una prova da Mondiale, sicuramente la più tecnica del rallismo italiano per la variabilità del percorso»

Como

All’indomani del successo ottenuto dal 44° Trofeo Villa d’Este – Aci Como, il presidente dell’ente di viale Masia, organizzatore in proprio senza soggetti esterni, Enrico Gelpi parla della qualità e gradimento di un evento che va al di là del valore tecnico sportivo che una competizione richiede. Diventa un fatto di eccellenza del territorio in cui si svolge, di consenso unanime della gente che vive nel territorio stesso e di pieno consenso delle pubbliche istituzioni chiamate a tutelare l’ordine e la sicurezza, sapendo di poter contare sulla professionalità di chi sta in cabina di regia. «La complessità dell’organizzazione ogni anno è la stessa – spiega Enrico Gelpi – ma viene sempre gestita al meglio dalla squadra di Aci Como, con a capo il direttore Roberto Conforti che oltre al suo lavoro d’ufficio, porta avanti tutti gli adempimenti per la gara. Ringrazio le autorità locali, Prefettura, Questura, Provincia, Comune di Como e tutti i Comuni del territorio che ci offrono la piena collaborazione. La Polizia Locale di Como, per la prova speciale di Civiglio ha svolto un servizio preziosissimo, presidiando sin dal ponte di San Martino l’accesso a via Pannilani e Via Rienza». Parliamo di valore tecnico delle prove. «La Val Cavargna di quasi 30 chilometri è una prova da Mondiale, sicuramente la più tecnica del rallismo italiano per la variabilità del percorso. Di soli quattro chilometri, ma molto impegnativa la Camnago-Civiglio. A supportare la nostra intenzione di reinserirla nel format del rally, era stato il nuovo commissario Aci Sport, per la prima volta a Como, con il quale lo scorso inverno avevamo fatto il sopralluogo, il quale ha individuato subito le caratteristiche tecniche e soprattutto notato le postazioni del pubblico che avrebbero reso spettacolare lo svolgimento del passaggio».

Anche le tre del Triangolo Lariano mica scherzano. «Appunto. E anche su questa parte importante del panorama del rally che valorizza l’evento, Sulle strade della Vallassina e del lago si svolgono grandi cose ciclistiche conosciute e trasmesse ovunque. Ho seguito la prova speciale del Pian del Tivano da un punto in cui si vede il lago a Nesso. Un panorama eccezionale che tutti i piloti apprezzano. Il mondo sportivo che tradizionalmente ama il ciclismo, dovrà venire a sapere che anche noi automobilisti facciamo la nostra parte».

Da qualche anno la gara si fa al sabato e alla domenica, mentre la tradizione era venerdì e sabato. «E’ l’indirizzo della federazione per motivi di disponibilità dei commissari, quasi tutti volontari che al venerdì lavorano. Potremmo chiedere di tornare al format di prima, ma potremmo rischiare di non venirci assegnate le validità sia di campionato sia di Coppa Italia di Zona. Del resto abbiamo visto che piazza Cavour era gremita di pubblico anche domenica».

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