Anbi, sale rischio idrogeologico, tra siccità e allagamenti

(ANSA) - ROMA, 23 OTT - Regioni continentali costantemente impegnate ad allontanare la troppa pioggia, mentre un'ampia fetta di Italia peninsulare fa i conti con precipitazioni scarse, temperature eccezionalmente miti, terreni aridi e riserve d'acqua, pressoché esaurite: è questa la fotografia del Paese disegnata nel settimanale report dell'Osservatorio Anbi sulle Risorse idriche.

Il pericolo di nuovi allagamenti su territori come la Lunigiana è pressante, quando i terreni sono già imbibiti dagli accumuli di piogge pregresse ed i corpi idrici sono colmi: martedì, su molti comuni tra le Alpi Apuane e l'Appennino si sono registrate precipitazioni violente con cumulate fino a 160 millimetri in meno di 7 ore (la stazione di rilevamento di Campagrina - Stazzema ha rilevato oltre 400 millimetri di pioggia in 2 giorni, quella di Vergheto - Massa 320 millimetri - fonte: SIR); i livelli dei torrenti Carrione e Frigido sono cresciuti in pochissime ore rispettivamente di m. 2 e m. 2,5 facendo temere per la tenuta degli argini. Le "bombe d'acqua" hanno già provocato frane e disagi, mentre le previsioni per i prossimi giorni non promettono niente di buono né qui, né nelle regioni più a Nord, dove si prevedono altri nubifragi con accumuli superiori a mm.100.

Al Centro-Sud, invece, le precipitazioni degli scorsi giorni non sono riuscite a rinvigorire corpi idrici, stremati da troppi mesi di siccità.

"Lo stato di riempimento dei bacini rimane critico - analizza Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione nazionale dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) - Da qui in avanti auspichiamo piogge frequenti e dolci per far sì che i terreni assorbano il giusto quantitativo di umidità, che le falde impoverite si ricarichino e che gli invasi si riempiano per scongiurare il rischio di vedere compromesse anche le future stagioni irrigue". (ANSA).

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