Direttori del Cnr, è urgente sbloccare le risorse

Sbloccare le risorse , garantire certezze per le nuove assunzioni e una visione strategica che guardi anche a lungo termine : sono queste le richieste più urgenti espresse dai direttori dei vari istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche , intervenuti all'incontro al Senato promosso dalla senatrice a vita Elena Cattaneo. L'incontro è stato l'occasione per parlare del futuro dell'Ente, all'indomani delle nuove nomine del Consiglio d’Amministrazione e dell' avvio della procedura per la selezione del nuovo presidente , dopo settimane di stallo. A sbloccare la situazione il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che il 12 giugno scorso ha firmato il decreto di nomina dei tre nuovi componenti del CdA.

“In queste settimane mi sembra sia mancata la capacità degli uomini e delle donne che sono la linfa vitale del Cnr di mobilitarsi , in modo da scuotere la fase di stas i e di vischiosità politica”, ha detto Elena Cattaneo rivolgendosi ai ricercatori. "Questa mancanza di sollecitazione individuale mi ha molto colpito. Il Cnr è fatto da 8mila ricercatori : se solo 1.000 di loro - sottolinea la senatrice - avessero dedicato parte del loro tempo nell'esprimere le loro preoccupazioni, io credo che l’effetto sarebbe stato tangibile".

La lunga attesa delle nuove nomine del CdA ha infatti sostanzialmente paralizzato , nelle ultime settimane, l'attività del Cnr, con conseguenze importanti. E l'Ente attende ancora la scelta del nuovo presidente : è stato infatti convocato il Comitato di selezione dei presidenti degli Enti di ricerca, che dovrà valutare i candidati e proporre al ministro Bernini una rosa di cinque nomi.

"Per quanto riguarda il breve periodo, la primissima priorità è l'approvazione del bilancio, che permetterebbe di rendere disponibili risorse ora immobilizzate", dice Stefano Fabris, direttore del Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia. "E' poi indispensabile procedere non solo al reclutamento di personale di ricerca - aggiunge Caterina Vozzi, direttrice dell'Istituto di fotonica e nanotecnologie - ma anche di quello tecnico e amministrativo, che per il Cnr è sottodimensionato".

I direttori sono concordi nell'individuare il tema del reclutamento come assolutamente centrale. " Ci possono essere risorse e infrastrutture, ma senza le teste, senza i talenti, non si fa ricerca ", commenta Vittorio Morandi, direttore dell’istituto per i materiali nanostrutturati. "Abbiamo l’assoluta necessità di un cambio di paradigma nel reclutamento: tempi certi, regole certe, numero certo di posti disponibili. È irricevibile - continua Morandi - la retorica che lega la maggiore produttività all’incertezza di vita dei giovani: non è il modo migliore di tirare fuori energie e risorse, dobbiamo dare certezze".

A preoccupare i direttori sono anche le prospettive di più lungo periodo e le eventuali iniziative che vorranno mettere in atto il nuovo CdA e il futuro presidente. "Per cortesia, non ripartiamo con una nuova fase di rivoluzionamento dell’Ente prima di aver visto e valutato le riforme fatte finora", chiede Michela Spagnuolo, direttrice dell’Istituto di matematica applicata e tecnologie informatiche. "Abbiamo bisogno di una direzione generale all’altezza della complessità dell’Ente, e che lavori con noi e per noi - conclude Spagnuolo - in modo da risolvere le criticità presenti nel lavoro di tutti i giorni".

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