
Ansa Tecnologia
Domenica 28 Settembre 2025
Installate le prime boe per monitorare gli tsunami nel Mediterraneo
Sono state installe con successo da parte dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia le prime boe dedicate al monitoraggio degli tsunami nel Mediterraneo : questi strumenti, infatti, raccolgono dati in tempo reale e, in caso di tsunami, li trasmettono con una frequenza maggiore, in modo da consentire una misurazione accurata delle onde e diramare un avviso con tempestività in caso ci sia il rischio che un fenomeno di questo tipo possa colpire le coste italiane. La campagna di deposizione delle boe in mare si è svolta nel Mar Ionio tra il 9 e il 17 settembre ed è stata realizzata grazie al progetto Meet, coordinato dal l'Ingv e finanziato dal Pnrr .
La campagna si è svolta in due fasi: la prima ha visto l'installazione, il 14 settembre, di due sensori di pressione a 3.200 metri di profondità, in un punto situato circa 100 chilometri a Est della costa della Sicilia orientale . Nella stessa area è stata installata anche un'altra boa fissata a un sistema di ancoraggio, che riceve i dati tramite un modem e li trasmette via satellite al Centro Allerta Tsunami dell'Ingv.
Nella seconda fase, un 'altra boa con le stesse caratteristiche tecniche è stata collocata più a Nord, a circa 100 chilometri dalla costa calabra ionica , a una profondità di 2.600 metri. I sensori di pressione sono in grado di rilevare variazioni anche di pochi centimetri dell’altezza della colonna d’acqua soprastante , e possono distinguere tra le onde provocate dal vento, le maree e i possibili tsunami.
Il Mediterraneo è stato spesso teatro di fenomeni importanti, dovuti principalmente all' attività sismica o a quella vulcanica, come nel caso di Santorini e Stromboli. In caso di forti terremoti, le boe potranno dunque valutare nel modo più accurato il possibile impatto di uno tsunami, aiutando il sistema di previsione dell'Ingv.
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