
Nanoparticelle modificate per assomigliare ad uno scovolino promettono di diventare nuove armi anticancro : grazie al loro particolare design, infatti, possono trasportare e consegnare alle cellule tumorali da decine a centinaia di molecole di farmaco , laddove le particelle attualmente in uso riescono a portarne meno di dieci. È il risultato dello studio pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology e guidato dal Massachusetts Institute of Technology, che ha dimostrato l' efficacia delle nuove nanoparticelle in esperimenti sui topi : il trattamento ha eliminato la maggior parte dei tumori.
I ricercatori coordinati da Jeremiah Johnson hanno sfruttato una tecnica già utilizzata per la cura dei tumori, i cosiddetti ' coniugati anticorpo-farmaco ': in pratica, le molecole di farmaco vengono legate ad anticorpi che le guidano in maniera estremamente precisa verso le cellule malate , riducendo così drasticamente gli effetti collaterali del trattamento. Lo svantaggio, però, è che normalmente gli anticorpi possono portare solo poche molecole contemporaneamente, limitandone l'efficacia.
Per ovviare al problema, gli autori dello studio hanno adattato delle nanoparticelle a forma di scovolino , che consistono in uno scheletro di base al quale sono a ttaccate anche centinaia di molecole inattive di farmaco, che vengono poi attivate quando sono rilasciate nell'organismo . Oltre a consentire un carico di molecole molto maggiore , questa struttura permette anche di trasportare diverse tipologie di farmaci contemporaneamente , in modo da fornire terapie combinate e personalizzate .
In più, ogni anticorpo può legare anche tre nanoparticelle insieme, aumentando ulteriormente la quantità di farmaco da portare a destinazione. "Siamo entusiasti della possibilità di aprire tutta una nuova serie di combinazioni possibili con questa tecnologia - afferma Johnson - che potrebbe fornire terapie più efficaci per i pazienti".
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