Aiuti alla ricerca anti leucemia. Seguendo l’esempio di Luca

Figino Serenza La nascita dell’associazione “È impossibile tagliare il filo”. Il ricordo di Leonetti, vinto dalla malattia. Il fratello: «Vogliamo contribuire»

Nessuno muore davvero, finché chi gli ha voluto bene lo ricorda. Gli amici di Luca Leonetti, una vita interrotta dalla malattia ingiustamente presto, non solo non smetteranno mai di pensare a lui, ma vogliono anche agire per il bene, visto che lui è stato un esempio di determinazione concreta contro ogni avversità. Nei fatti, e non solo nelle parole.

È passato poco più di un anno dalla scomparsa di Luca Leonetti, a 33 anni appena, dopo una lunga battaglia affrontata a testa alta contro una grave forma di leucemia acuta. Oggi nasce un’associazione in sua memoria, che si chiama “È impossibile tagliare il filo”.

Il simbolo, l’immagine di un uomo con una canna da pesca in mano, la cui lenza compone questa frase. Perché, spiega Oscar Leonetti, «mio fratello aveva due passioni grandi, il calcio e la pesca. Andava anche di notte, per prendere gli storioni. Diceva che a lui piaceva battagliare». Figino ha celebrato la festa patronale, e proprio in questa cornice, un’occasione in cui ci si ritrova comunità, è stata annunciata la nascita del gruppo, accanto al sindaco Roberto Moscatelli e al consigliere regionale Angelo Orsenigo. Fin dall’inizio non si camminerà soli, ma insieme a chi già da tempo ha intrapreso questo percorso, la Fondazione Quelli che con Luca onlus, fondata nel 2011 da Andrea Ciccioni, il papà di Luca, un bambino di 9 anni portato via dalla leucemia, che a oggi ha investito quasi un milione di euro nella ricerca sostenendo il laboratorio Fondazione Tettamanti Onlus di Monza, finanziato anche dal Comitato Maria Letizia Verga.

Proprio a quest’ultimo era andato il ricavato del Memorial Leonetti Luca, organizzato lo scorso giugno con il Figino Calcio, e che diventerà un appuntamento annuale. «Il nostro obiettivo – dice Oscar Leonetti – è fare del bene e imparare da chi, più grande di noi, può insegnarci molto. Avvicinarsi alla realtà della malattia non è facile, non sempre c’è il lieto fine, ma nel nostro piccolo vogliamo contribuire, fare qualcosa a favore della ricerca».

Lo devono a Luca: «Mio fratello – continua – è stato un buon maestro, che ha dimostrato cosa sia l’attaccamento alla vita. Ha sempre lottato. Ogni giorno si alzava con la voglia di goderselo fino in fondo. Mi ha lasciato un insegnamento prezioso anche senza parlare, solo con le sue azioni, il suo atteggiamento, la sua forza».

In ottobre si concluderà la procedura per la creazione dell’associazione, i cui soci fondatori sono Oscar Leonetti, che sarà il presidente, Gimmy Molteni come vice e poi Stefano Tevisio, Nadir Campostori, Daniele Camarda, Ruggero Dell’Oca, Davide Lobosco, Davide Lucini e Gabriele Monzani.

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