
Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 10 Ottobre 2025
Alluvione a Cabiate. La conta dei danni sale fino a 15 milioni
Il caso Richieste di risarcimento: 480 su 7.400 abitanti. Pesantissima anche la stima per il Comune: 1,8 milioni. Il sindaco: «Necessario e urgente lo stato di emergenza»
Cabiate
«La dichiarazione dello stato di emergenza al più presto e l’avvio di una regia comune per fermare le esondazioni sempre più frequenti». Sono due le richieste pressanti portate avanti dal sindaco di Cabiate, Maria Pia Tagliabue, dopo la disastrosa alluvione del 22 settembre scorso. I numeri ormai sono definitivi e sono spaventosi per un comune di 7.400 abitanti. Sono arrivate 480 domande da parte di famiglie e di aziende che hanno subito dei gravi danneggiamenti e la stima sui danni arriva a 15 milioni.
Tagliabue: «Cifra incredibile»
«È una cifra incredibile ma proprio per questo abbiamo la necessità che il Governo dichiari in tempi brevi lo stato di emergenza - aggiunge Tagliabue - Servono risorse per coprire gli ingenti costi sostenuti, per tornare alla normalità, riparare i danni, sostenere chi ha perso tutto e chi teme di rientrare a casa. Da soli non possiamo farcela». Nel conteggio va aggiunta anche la cifra di un milione e 800mila euro per i danni subiti nel palazzo comunale («abbiamo avuto l’ufficio tecnico allagato e anche i locali degli archivi sono stati invasi dall’acqua», spiega Tagliabue).
Poi si dovrà anche provvedere, al più presto, allo smaltimento delle 1.000 tonnellate di materiale danneggiato nell’alluvione e depositato in maniera provvisoria nella vecchia discarica, accanto al cimitero. Ci sono altri dati sconvolgenti. «Siamo stati travolti da un’alluvione mai vista -dice il sindaco -: un’onda d’acqua che ha invaso un terzo del paese, colpendo oltre 600 famiglie, 2.000 persone e perfino il municipio. Se fosse accaduto di notte, sarebbe stata una tragedia. Attualmente ci sono ancora 70 persone sfollate. Sono state tutte accolte da parenti ed amici e attendono solo che venga dato il via libera per poter rientrare nelle loro case». Il passato ma anche il futuro, con la necessità che una simile tragedia non si ripeta più.
«Passare dalle parole ai fatti»
«È tempo di passare dalle parole ai fatti. Soprattutto serve una regia “sopra le parti” che si occupi del territorio in toto -spiega Tagliabue -. Senza distinzione tra chi fa parte di un reticolo minore e chi di un reticolo maggiore. I comuni hanno il diritto di eseguire sul loro territorio tutti gli interventi atti a proteggere le loro case e i loro abitanti. Ma serve una regia comune, uno sguardo globale sul problema che ci riguarda tutti. Nessuno escluso. Fare in modo - prosegue - che l’onda d’acqua non arrivi a sfogarsi nei territori dei comuni».
Una soluzione, inserita nel progetto realizzato alcuni anni fa, è quella di costruire due vasche di laminazione, una a Mariano ed una ad Alzate. Nei giorni terribili, è fiorita la solidarietà. «Sarebbero tantissime le persone da ringraziare -conclude Tagliabue -. La nostra Protezione civile e le tante intervenute; le forze dell’ordine; il nostro gruppo Alpini, “Fan da’ i man”, gli scout, le Eagles, le tante aziende del paese che ci hanno aiutato, i tantissimi cittadini e gli amici di Cabiate. Un grazie anche ai dipendenti comunali che hanno lavorato senza sosta, anche al sabato e alla domenica».
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