Alluvioni e territorio, torna l’allarme. «Mariano si è riscoperta vulnerabile»

Maltempo I fatti di settembre hanno riproposto il tema a 11 anni dalla devastante esondazione. Giovedì un incontro con due esperti, promosso dalla civica 2.0: «Fondamentale la prevenzione»

Mariano

Il quartiere dell’oratorio in parte allagato, le vie del centro invase dall’onda lunga dello strabordo della Roggia e, ancora, il cedimento del terreno sotto via Sant’Agostino. Queste sono le immagini che ancora molti residenti hanno negli occhi a un mese di distanza dal maltempo che, lo scorso fine settembre, ha portato Mariano a riscoprirsi vulnerabile al rischio alluvioni undici anni dopo la più devastante esondazione registrata in città. Per capire le cause del fenomeno e proporre soluzioni che vadano oltre l’emergenza, la lista civica Mariano 2.0 è pronta a dare parola agli esperti giovedì nella serata “Clima, alluvioni e territorio” fissata nella sala civica di piazza Roma.

I relatori

Il prossimo 30 ottobre, infatti, a partire dalle 20,45, il geologo Nicholas Ballabio si alternerà a Matteo Cima, ingegnere civile idraulico, per rispondere alle domande di un territorio che chiede non solo il perché degli allagamenti che si ripetono nel tempo, ma anche come potersi difendere dalla prepotenza di un fenomeno che si intensifica nella forza di volta in volta, sino a rendere inadeguati gli accorgimenti adottati negli anni scorsi, come le pompe di aspirazione dell’acqua all’imbocco delle discese verso i garage o le cantine e, ancora, le paratie in misto di sabbia casalinghe.

«Ci siamo interrogati su una tematica che coinvolge sempre più il territorio, diverse persone hanno toccato con mano anche a settembre un allagamento, per questo abbiamo deciso di promuovere una serata» spiega la genesi dell’appuntamento Luca Pirolo, membro della parte associativa della lista civica di centrosinistra Mariano 2.0, nonché moderatore dell’incontro che darà la parola agli esperti.

«Il geologo Ballabio spiegherà il perché del fenomeno, le cause, mentre l’ingegnere Cima offrirà delle nuove risposte agli eventi: siamo in un momento di cambiamento, perlomeno climatico, ma la politica continua a dare risposte solo all’emergenza».

«Bisogna cambiare passo»

Per Pirolo bisogna cambiare passo. «Bisogna fare prevenzione, ma questo significa ripensare la città: non possiamo continuare a consumare territorio senza poi pensare a quale sarà la conseguenza, non possiamo solo dare risposte all’emergenza, ma il rischio va prevenuto e mitigato. Forse - aggiunge - Noi generazioni più giovani stiamo comprendendo più di quelle anziane la necessità di ripensare il nostro rapporto con il territorio».

La serata prenderà avvio da quanto successo il 22 settembre scorso quando mezza Provincia e oltre è finita sott’acqua. Da Como a Meda, passando per Cantù, dove ancora una volta la frazione di Vighizzolo è stata allagata ma come non mai, ma anche per Mariano che ha subito meno danni e conseguenze se paragonata a Cabiate. «Vogliamo spiegare perché l’evento è avvenuto proprio da noi, perché questo territorio è a rischio alluvioni, quali sono i motivi, e poi grazie all’intervento dell’ingegnere idraulico portare dei casi studio di cosa si è già fatto altrove».

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