Biblioteche, Cantù scaricata da Erba: «Comune passivo e non trasparente»

Il caso Il centrosinistra: «Comportamento inaccettabile della giunta, consiglio all’oscuro di tutto». Pavesi (Lic): «Ci convochino subito». Maspero (FdI): «Il problema non sono i partiti, ma le persone»

Accusano la maggioranza di centrodestra di aver mantenuto un «atteggiamento passivo e non trasparente, senza capacità di relazioni istituzionali», in merito alla secessione delle biblioteche di Erba e di altri dodici Comuni di Marianese ed Erbese dal sistema bibliotecario della Brianza comasca.

Tanto che del loro addio si è saputo a cose ormai fatte. Per questo ora Filippo Di Gregorio, consigliere comunale del gruppo di Pd-Unire Cantù-Cantù con Noi, ovvero il primo che ha pubblicamente parlato di cosa sta accadendo, annuncia la volontà di inoltrare richiesta di accesso agli atti. Questione emersa di fronte alla conferma che Erba e un manipolo di altri Comuni vogliono lasciare il sistema bibliotecario della Brianza Comasca per aderire a quello monzese, ritenuto più efficiente e con maggiori risorse. Decisione ormai presa.

«Opera di persuasione tardiva»

«Il comportamento assolutamente inerte della giunta del Comune di Cantù, è stato ed è tutt’ora inaccettabile – le parole di Di Gregorio - Da mesi sindaco e giunta erano al corrente di questa minaccia, ma hanno tenuto riservata l’informazione; mai hanno comunicato questo rischio al consiglio comunale o alla commissione cultura. L’opera di persuasione nei confronti del Comune di quello di Erba, sempre che essa sia effettivamente avvenuta, è stata tardiva e scarsamente incisiva»

Una situazione che avrebbe dovuto essere governata sul piano politico, continua, «è stata abbandonata alle buone intenzioni degli uffici». La politica cittadina, l’affondo del consigliere dem «ha derogato al suo ruolo e ha dimostrato la sua natura imbelle e debole, priva di idee e intenzioni. Due comuni, Erba e Cantù, governati dalla medesima maggioranza, si sono dimostrati incapaci di dialogare e di affrontare congiuntamente i problemi emersi».

Ora il sistema bibliotecario, che pure aveva mostrato problematiche che con la Provincia si stava cercando di affrontare, «sarà ulteriormente indebolito: sia sul piano della qualità del servizio utenza; sia per la necessità di ridistribuire le quote di partecipazione al sistema dei comuni residui. Il che si tradurrà in un aumento dei costi per i comuni che resteranno nel nostro sistema bibliotecario. Senza contare il danno al prestigio della città, capo sistema della Brianza comasca».

Perplessità pienamente condivise dal consigliere di Lavori in Corso Francesco Pavesi, che quando la civica guidava la città ha presieduto il sistema e lo conosce bene: «Confermo che come consiglieri non sapevamo niente e adesso chiedo che ci convochino per capire come gestire logisticamente e economicamente la nuova situazione».

«Premiare le competenze»

Valeriano Maspero, di Fratelli D’Italia, ammette di non avere conoscenze specifiche sulla materia, quindi non entra nel merito. Ma nel metodo sì: «Si parla un po’ troppo spesso di inerzia in relazione a questa amministrazione, e siamo nella media di come si affrontano i temi».

Dissente, però, quando si sottolinea la stessa casacca politica dei Comuni coinvolti: «Io credo che il problema non siano i partiti, ma le persone che si stanno occupando di queste cose. A prescindere da questa vicenda, mi auguro che, nel prossimo mandato, le competenze diventino criterio cardine per l’attribuzione di ruoli».

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