Bulle contro una ragazzina al luna park: «Insulti e calci, nessuno è intervenuto»

Cantù La madre: «Erano in tre di 14-15 anni. È finita a terra, ma tutti hanno fatto finta di niente». La vittima è corsa in lacrime a casa della nonna. La famiglia: «Stiamo valutando di far denuncia»

Non solo la baby gang, vista in azione in altre annate, sempre al luna park di corso Europa. O chi gira armato tra gli autoscontri e le altre attrazioni con un tirapugni elettrico, sequestrato dai Carabinieri di Cantù con tanto di denuncia nei confronti di un 18enne. Ma anche ragazze giovanissime, da poco adolescenti, protagoniste, come definito dai familiari, di atti di bullismo. Che se la prendono con altre coetanee.

La testimonianza

«Erano in tre, picchiavano mia figlia. Che è finita per terra. Spintoni, schiaffi, calci, insulti. E nonostante ci fosse gente, nessuno ha fatto nulla. E forse è proprio questo quello che rende tutto ancora più amaro». A raccontare quanto successo è la mamma di una ragazza di 14 anni residente in città.

Lo scenario, le giostre di Cantù, in città in questo periodo che precede la festa patronale di Sant’Apollonia. Già teatro, in queste annate, di episodi di violenza tra minorenni. Di solito, al maschile. Ma purtroppo: anche al femminile. «È successo verso le 18.30 di venerdì - racconta la mamma: a tutela della privacy della vittima dell’aggressione non citiamo il nome della persona né della madre, che eppure abbiamo annotato sul nostro taccuino e che è stata sentita via cellulare da La Provincia - Mia figlia ora si sente pesta in diversi punti, si sente stanca fisicamente. È rimasta a casa da scuola. Ha dei segni. Ci siamo rivolte ai Carabinieri: ci è stato detto di rivolgerci al pronto soccorso. Che però era pieno: mia figlia non ha voluto restare in sala d’attesa».

«Valuteremo comunque se presentare denuncia o meno - aggiunge la mamma - In passato, legato alla scuola, con delle coetanee, c’era già stato un episodio di cyberbullismo per cui non ero voluta andare davvero fino in fondo, perché si tratta pur sempre di ragazze. Non avrei mai voluto però che si arrivasse alle mani. Cosa che purtroppo è successa. E non va assolutamente bene. Davanti a tutte queste persone, una ragazza, minore, non è stata difesa da nessuno più grande. Io non sarei rimasta con le mani in mano. Qualcosa l’avrei fatto. Come è capitato a mia figlia, sarebbe potuto capitare a qualunque minore. E invece, niente».

«Mia figlia, scossa, ha pure avuto il coraggio comunque di mettersi a correre, raggiungere la casa della nonna e poi chiamarmi - aggiunge - Non mi ha chiamato subito, quando è successo il fatto. Ma quando lei è arrivata a casa. Quando si sentiva al sicuro. Quello che mi ha raccontato mia figlia, è che è stata chiamata a parte da una ragazza. Si sono messe a parlare. Poi man mano la spingevano contro un angolo. Ed è stata picchiata. C’erano anche delle persone sulle giostre. Ma nessuno è intervenuto. In un orario in cui c’era tanta gente».

«Arrabbiata e delusa»

«Sono arrabbiata, delusa da questa umanità per come si manifesta ultimamente - conclude la madre della giovanissima - Ripeto: come è successo mia figlia sarebbe potuto succedere a qualcun altro. Ma io, per come mi conosco, mi sarei messa in mezzo. Racconto questa storia perché spero che ci possa essere più umanità. E se l’episodio fosse andato oltre? Sentiamo quel che succede in giro. C’è da preoccuparsi. Fatti di questo genere non possono accadere». E invece accadono.

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