Cantù, minacciato con un coltello. Vittima ragazzino di 13 anni

Arrestato giovane del 1998 per la successiva resistenza a pubblico ufficiale dopo l’arrivo dei carabinieri

Cantù

È finito in carcere al Bassone, in attesa dell’interrogatorio che si terrà nelle prossime ore di fronte al giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo, il ventisettenne residente a Cantù che era stato arrestato dai carabinieri nella giornata di lunedì dopo che aveva minacciato con un coltello un bambino di appena 13 anni. Una vicenda su cui gli accertamenti sono ancora in corso, coordinati dal pm Michele Pecoraro, ma che ha già portato all’arresto del sospettato che è stato condotto in cella con l’ipotesi di reato di resistenza a pubblico ufficiale maturata dopo l’intervento in via Martin Luther King dei militari dell’Arma.

Al vaglio, tuttavia, ci sono anche le minacce aggravate proprio dal porto del coltello che è stato posto sotto sequestro. La vicenda di cui stiamo scrivendo è avvenuta nella mattinata di lunedì. Non si conoscono i motivi che hanno portato il ragazzo di 27 anni italiano di seconda generazione, già noto alle forze di polizia per altri episodi del passato, ad arrivare a minacciare addirittura con un coltello un ragazzino di appena 13 anni. A finire nei guai è stato Anouar Khachia, mentre il giovane poi finito con l’essere minacciato era il figlio di una donna con cui il sospettato aveva avuto in passato dei problemi.

Non è chiaro però cosa possa essere accaduto la mattina di lunedì che abbia poi potuto scatenare una nuova e importante reazione violenta. In via Martin Luther King, dove si trovava il ventisettenne, sono così arrivati i carabinieri che hanno chiesto conto di quanto stava avvenendo, ma la reazione è stata anche in questo frangente spropositata, con i militari a loro volta apostrofati fino alla decisione di arrestare il ventisettenne. Il coltello che aveva addosso è stato posto sotto sequestro. Khachia è stato poi portato in caserma per essere meglio identificato ed infine, dopo aver sentito il pubblico ministero di turno, è stato condotto in carcere mentre la madre del bambino si presentava in stazione per formalizzare la denuncia querela. Nelle prossime ore si volgerà l’interrogatorio di fronte al gip. In quella occasione l’arrestato potrà, se lo riterrà opportuno, spiegare i motivi che l’hanno portato alla resistenza ai carabinieri e, prima ancora, a minacciare il bambino.

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