
Cronaca / Cantù - Mariano
Venerdì 13 Giugno 2025
Cantù, rischio stop per 2.100 auto diesel. «Non è giusto, danneggia ditte e famiglie»
Il caso Dal primo ottobre l’Ue dispone il fermo degli Euro 5 nelle città sopra i trentamila abitanti. Lega in rivolta da Roma alla Regione. Il segretario Facchini: «Realtà ignorata». L’assessore Girgi: «Le imprese fanno fatica»
Cantù
Dal 1° ottobre, a Cantù saranno ben 2.104 i veicoli diesel Euro 5 che non potranno circolare: un cambiamento che pende sulle teste dei proprietari di questi mezzi - non gli ibridi: soltanto i veicoli esclusivamente a gasolio - lavoratori e piccoli imprenditori compresi. Contro l’iniziativa, si sta muovendo la Lega, intenzionata a cercare di fermare la direttiva europea. E gli echi di contestazione riverberano anche a Cantù, dove si preannuncia una strategia da portare avanti a livello provinciale.
La platea dei veicoli
A essere interessati sono i Comuni sopra i 30mila residenti nelle quattro regioni della Pianura Padana. Quindi, oltre Cantù, anche Como, dove i veicoli da fermare sono ben 4mila e 352. Anche tra gli ambientalisti c’è chi riconosce il rischio di danno economico per le famiglie meno agiate. Ma si afferma nel contempo che il blocco può essere uno dei provvedimenti da adottare contro l’inquinamento.
I diesel Euro 5 sono vetture immatricolate tra il 2011 e il 2015.
A Cantù, Maurizio Facchini, segretario della Lega cittadina, sta valutando iniziative locali sul tema. «Stavamo pensando a organizzare qualcosa proprio sull’onda dell’iniziativa regionale: come Lega ci siamo dichiarati contrari a queste decisioni green da parte dell’Europa, e abbiamo cercato di contrastarle. A livello provinciale cominceremo a pensarci anche come direttivo - dice Facchini - Sono decisioni che vengono prese senza prendere in considerazione la realtà delle situazioni, sia dei lavoratori che si devono spostare sul nostro territorio ma anche dei padroncini che hanno un parco macchine che, peraltro, non è nemmeno vetusto. Costringeranno molti a essere fuorilegge. In un periodo dove un’utilitaria costa 30mila euro, la nostra battaglia sarà sempre di contrasto a queste ideologie green fatte senza pensare ai risvolti economici di chi poi deve sopportarle».
Sulla stessa linea anche Isabella Girgi: «A Cantù sono assessore alle attività economiche e produttive, e sono anche assessore della Lega. È un tema a cui noi teniamo molto. Soprattutto in un anno così, dove l’economia sta scricchiolando, dove gli imprenditori stanno facendo fatica. Mi sembra doveroso apportare quantomeno delle deroghe. Indipendentemente da green e inquinamento, ci sembra assurdo imporre un investimento anche a tutti i nostri imprenditori di piccole realtà che hanno già i loro problemi».
La mobilità sostenibile
Per Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”: «Sicuramente il traffico derivante da auto e camion è uno degli elementi: la limitazione sui mezzi diesel può essere uno dei provvedimenti da adottare, anche se, da solo, non è risolutivo del problema. Un po’ troppo facile e populista prendersela con la limitazione delle auto più inquinanti. Vero che ci può essere un danno economico sulle famiglie meno agiate. Secondo noi bisognerebbe prendere provvedimenti per favorire la mobilità sostenibile, che passa soprattutto dal trasporto pubblico collettivo. Paradossale che le critiche, che però non propongono soluzioni alternative, arrivino da un partito che è al governo in Regione e a livello nazionale, che dovrebbe trovare soluzioni concrete a medio lungo termine contro lo smog». Intanto, giorno dopo giorno, ottobre si avvicina.
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