Caro casa, l’offerta del Comune: «Dieci alloggi ad affitto minimo»

Erba Il sindaco: «Abbiamo a disposizione abitazioni vuote: le offriamo con la formula del riscatto»

Erba

L’amministrazione comunale vuole mettere a disposizione una decina di alloggi popolari con la formula dell’affitto con riscatto, grazie alla quale le famiglie potranno diventare proprietarie di casa con rate mensili a partire da 150-180 euro. Sarebbe una risposta alle difficoltà che incontrano ormai anche le famiglie con reddito medio ad accedere al mercato delle locazioni tradizionali.

A sollevare il tema è Giovanna Marelli, consigliera comunale di Erba civica e responsabile erbese della Caritas. Nell’ultima seduta del consiglio comunale, Marelli ha chiesto al sindaco se ci siano piani per risolvere l’emergenza abitativa: i programmi dell’amministrazione prevedono la sistemazione di alcuni alloggi, ma non si vedono stanziamenti economici per raggiungere l’obiettivo.

«Senza contare - osserva che l’edilizia residenziale pubblica, (che prevede l’assegnazione delle case popolari da parte dell’ente pubblico a fronte di una graduatoria, ndr), non è forse più la vera soluzione, oggi. Molte famiglie hanno difficoltà ad accedere al mercato immobiliare anche a fronte di due redditi medi fissi, e non si tratta di persone a rischio di esclusione sociale».

Marelli invita l’Amministrazione ad assumere iniziative, magari seguendo l’esempio di Cantù che ha disposto agevolazioni per i proprietari di case che mettono a disposizione gli alloggi alle famiglie: sono previste agevolazioni fiscali e l’anticipo da parte del Comune delle prime rate dovute dagli inquilini.

Il sindaco Mauro Caprani ha però un’altra idea: «Oggi in città abbiamo una decina di alloggi di edilizia residenziale pubblica vuoti, che necessitano di interventi di manutenzione per renderli nuovamente abitabili. Con l’assessore ai servizi sociali Maria Francesca Frigerio e il Consorzio erbese servizi alla persona stiamo cercando di accedere a un bando per riqualificarli».

Un’alternativa al rimetterli nel circuito degli alloggi da assegnare attraverso graduatoria è l’affitto con riscatto. «La formula esatta - precisa Caprani - è “patto di riservato dominio”: l’acquirente ottiene immediatamente il godimento del bene, ma la proprietà non viene trasferita al pagamento completo delle rate. Non essendo una banca, ma un ente pubblico, potremmo garantire rateizzazioni molto lunghe senza alcuno spread: in questo modo si potrebbe partire da rate mensili di 150-180 euro».

La formula consentirebbe di intercettare i bisogni della classe media. Con rate basse e senza accendere mutui negli istituti bancari, dopo qualche anno si ritroverebbero proprietari dei beni. Dieci alloggi sono pochi rispetto a una domanda molto alta, ma sarebbe una prima risposta concreta all’emergenza abitativa.

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