Carugo, una famiglia con 5 figli sarà sfrattata: «Ma stiamo cercando di aiutarli»

La vicenda L’appello dei genitori per avere un alloggio. L’assessore: «Conosciamo la situazione, siamo all’opera»

La più grande frequenta le medie, il più piccolo l’asilo, gli altri tre le elementari, ma a dispetto dell’età, per tutti cinque i bambini, la mamma e il papà il prossimo 14 giugno scatterà lo sfratto esecutivo dalla loro casa a Carugo. Questo è l’epilogo di una vicenda che si è via via incrinata a partire da due anni fa quando la coppia ha avuto i primi problemi a pagare l’affitto per l’appartamento di via Croce dove si era trasferita da Foggia. Diventa così sempre più impellente per la famiglia dare un tetto ai figli di cui 2 con disabilità.

«Non chiediamo nulla gratis, ma solo di pagare secondo le nostre possibilità, anche un alloggio temporaneo» dice la mamma Valentina Caracozzo che spiega come l’aiuto che sperava di avere dal Comune lo abbia trovato nella parrocchia e nella cooperativa San Vincenzo. «Per due volte mi sono candidata a una casa popolare: una volta hanno ribassato il mio punteggio perché mio figlio non era abbastanza disabile, la seconda volta davano precedenza a chi risiede a Mariano. Solo grazie la San Vincenzo lo sfratto è stato rimandato a dopo la fine della scuola».

Questo l’epilogo di un momento di difficoltà esploso due anni fa. «Allora eravamo rimasti indietro con due affitti, così ci siamo rivolti al municipio» ricorda la donna. «Ma solo tramite il parroco ho trovato lavoro – prosegue il compagno Alessandro -: ho fatto il primo mese, il titolare era contento, voleva assumermi. Qualche giorno dopo si presenta Laura Pozzi sul mio posto di lavoro: mi sono sentito umiliato» aggiunge l’uomo sorpreso di ritrovare il vicesindaco in azienda per trattare un tema fuori dal perimetro del suo assessorato all’Istruzione. «Il contratto è sfumato. Ora ho un nuovo lavoro, ma a tempo determinato».

Troppo poco per il mercato privato, per questo si sono rivolti al municipio che, per voce di Antonella Ballabio, assessore ai Servizi sociali, risponde: «Comprendiamo l’ansia e la frustrazione dei genitori, intendiamo assicurare che i servizi e l’amministrazione stanno facendo il possibile per trovare un’adeguata soluzione possibile solo attraverso una collaborazione serena tra famiglia e servizi».

Sono stati già assegnati tutti i 40 alloggi popolari, dice Ballabio che anticipa: «Alcune delle affermazioni degli intervistati presentano inesattezze e omissioni. Ci si riserva di procedere per vie legali qualora scaturisse un danno di immagine». Il vicesindaco Pozzi, invece, scrive: «Il mio intervento nella vicenda si è limitato a sostenere la causa per l’assunzione e la conservazione del rapporto di lavoro».

«Mi risulta che il contratto non sia stato rinnovato per altri motivi. Non mi è chiaro il contesto di queste affermazioni per fatti risalenti a più di un anno fa e che non sono in relazione con la situazione attuale, nella quale io non ho nessun ruolo».

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